Il programma per l’accensione differenziata dei riscaldamenti di questo inverno era già pronto, ma il caldo di questi primi giorni d’autunno ha sconvolto tutti i piani. Da una parte così è possibile fare a meno dei riscaldamenti, e quindi si risparmia gas prezioso, ma dall’altra occorre fare chiarezza con gli obblighi.
Sono le Regioni a prendere in mano la situazione in questo caso e a rimettere a posto i programmi di accensione e spegnimento dei riscaldamenti nelle case. Per capire meglio cosa sta succedendo occorre fare un passo indietro. In vista dell’inverno e dell’inevitabile aumento dei consumi per via dei riscaldamenti, il Governo Draghi aveva deciso di posse dei limiti.
La regione dietro a questi limiti è il risparmio di gas. La prima misura contro gli sprechi è stato introdurre l’obbligo di utilizzare i termosifoni ad una temperatura non superiore ai 19°C, un grado in meno rispetto ai 20 degli anni passati. Inoltre si è introdotto un calendario di accensione dei riscaldamenti in base alle zone di residenza. Nelle zone più calde della penisola, i riscaldamenti sarebbero stati accesi più tardi e con un limite di ore piàù basso rispetto alle zone più fredde.
Cambio di piani, i limiti del riscaldamento
L’Italia è stata quindi divista in 6 fascie a seconda della temperatura media della zona.
- Fascia A: Si possono accendere i riscaldamenti dall’8 dicembre al 7 marzo per 5 ore al giorno;
- Fascia B: Si possono accendere dal 8 dicembre al 23 marzo per 7 ore;
- Fascia C: Si possono accendere al 22 novembre al 23 marzo per 9 ore;
- Fascia D: Dall’8 novembre al 7 aprile per 11 ore al giorno;
- Fascia E: Dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno;
- Fascia F: Nessun limite.
Il caldo anomalo che ha colpito l’Italia in queste prime settimane d’autunno, tuttavia, ha cambiato i piani. A Milano e Torino, che dovrebbero essere in Fascia E, si è cominciato ad accendere i termosifoni sono da questa settimana. A Milano il Comune ha deciso che si potranno accendere i riscaldamenti a partire dal 3 novembre, mentre a Torino si comincerà dal 7 novembre, e solo per 10 ore al giorno invece che 13.
Molte altre città del nord Italia come Bologna, Mantova, Ravenna, Brescia e Voghera hanno deciso di posticipare l’accensione dei riscaldamenti al 7 novembre, tutte mantenendo il limite massimo imposto dallo Stato, di 13 ore al giorni di accensione. Ci si chiede adesso cosa succederà per i Comuni in fascia D. Per il momento non ci sono notizie di rimandi di alcun tipo nell’accensione dei riscaldamenti nelle case, ma se il caldo attuale permarrà nei prossimi giorni, non possiamo essere certi che non ci sarano posticipi.