Sono in discussione all’interno del Governo le misure da mantenere e gli emendamenti riguardo la conversione in legge del decreto aiuti ter. La data da segnarsi è l’8 novembre, visto che solo allora sarà possibile capire se il bonus da 150 euro anti caro bollette sarà confermato anche per dicembre.
L’8 dicembre sarà discussa la conversione in legge del Decteto Aiuti Ter del Governo Draghi, cosa che porterà all’approvazione o all’emendamento delle misure introdotte con tale decreto. In particolare si dovrà discutere se estendere anche al mese di dicembre 2022 la possibilità di ricevere il bonus una tantum da 150 euro previsto dal precedente governo come aiuto contro il caro bollette.
Il Decreto Aiuti Ter ha previsto un nuovo bonus da 150 euro per i lavoratori contro il caro energia. L’indennità una tantum sarà erogata nel mese di novembre. Il requisito per il lavoratore è quello di avere un reddito inferiore ai 20.000 euro. Così come il vecchio bonus da 200 euro anche per quest’ultimo ci sono categorie di lavoratori che dovranno presentare una domanda per beneficiare. Di seguito vediamo chi dovrà farla e chi invece avrà lo stesso 150 euro anche senza dover fare alcun tipo di documentazione.
Il bonus prende in considerazione sia i pensionati che i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a 20.000 euro. La condizione per avere questo surplus è la presentazione di una autocertificazione al proprio datore di lavoro in cui si conferma di essere in possesso dei requisiti. Ricordiamo che i requisiti per ricevere il bonus sono:
La misura è volta, come è ovvio, ad aiutare le persone maggiormente in difficoltà economica a sopravvivere al disastroso caro bollette che sta colpendo l’Europa in questi mesi. Il Governo Draghi aveva messo a disposizione prima un bonus una tantum di 200 euro a luglio, poi questo da 150 euro per il mese di novembre.
L’incognita è quello che può accadere a dicembre 2022. Per il momento sembra improbabile che il Governo intenda permettere di percepire il bonus anche a dicembre. Si tratterebbe di un esborso abbastanza corposo per lo Stato italiano, all’incirca di 3 miliardi di euro secondo le stime. Più probabile sarebbe la possibilità di allargarne il bacino di utenti, aumentando la soglia reddituale.
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