La chirurgia estetica è sempre costosa, ma in alcuni casi si può risparmiare anche un bel po’ sulla cifra: ecco come.
Anche sul costo degli interventi di chirurgia estetica è applicata l’Iva, ci sono però alcune tipologie di operazione per le quali questa non viene applicata, facendovi quindi risparmiare.
In un periodo in cui sono in molti a rivolgersi alla chirurgia estetica, conoscere questo dettaglio potrebbe essere molto utile. L’Iva non viene applicata agli interventi quando questi vengono categorizzati come prestazione medica con finalità terapeutica.
La difficoltà sta nel differenziare quest’ultime da prestazioni a mero contenuto cosmetico; a volte l’operazione risulta difficile come per la blefaroplastica, che serve a sollevare le palpebre cadenti o la rinoplastica, la mastoplastica.
Sono queste tutte operazioni che hanno sia benefici cosmetici che medici. In questi casi l’Iva va applicata o no? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 13 Settembre 2022 si è finalmente espressa in merito.
Nei casi presi in esame è stato anche considerato il benessere psicologico, che deve essere sempre considerato come parte integrante della salute della persona.
La decisione della Corte di Cassazione
Il caso nasce dai controlli effettuati ad un medico chirurgo plastico; nelle ricevute del medico non è stata calcolata l’Iva, dato che descriveva i suoi interventi come “trattamenti sanitari con scopo diagnostico o curativo”.
Per questo motivo la Guardia di Finanza aveva dichiarato che il medico pagasse l’Iva esclusa dalle fatture (il 22%), perché queste si riferivano a trattamenti puramente estetici e non di natura medica. L’uomo però ha deciso di fare ricorso e la Commissione tributaria gli ha dato ragione.
La sua ‘vittoria’ si è basata sul fatto che solo il medico professionista, dopo un’attenta valutazione del paziente, può decretare se l’intervento di chirurgia estetica è a fine puramente d’immagine o a finalità mediche per il benessere psico-fisico del paziente.
Per questo adesso negli interventi di chirurgia estetica si può anche non pagare l’Iva se questi vengono effettuati per un malessere psicologico del richiedente. Questo malessere può anche essere vergogna o bassa autostima, o qualsiasi altro disagio che ha un impatto negativo sulla salute psicologica, ora equiparata a quella fisica.