Con l’arrivo dell’anno nuovo può cambiare la percentuale di detrazione per il Superbonus.
Ci avviciniamo alla fine dell’anno ed è importante capire quali sono ancora i bonus validi per ristrutturare casa ed edifici. Ci sono alcuni che sono in scadenza il prossimo 31 dicembre 2022 e non verranno prorogati. Altri invece resteranno in vigore anche nel biennio 2023-2024 ma saranno meno vantaggiosi. Il nuovo Governo ha intenzione di aumentare i controlli per evitare storture. Vediamo nel dettaglio quali sono i bonus in scadenza e quali no.
Bonus immobili in scadenza nel 2022
Sarà valido fino al 31 dicembre 2022 il bonus facciate che consente a inquilini e proprietari di immobili, che siano persone fisiche o imprese, di usufruire di una detrazione (del 90% per i lavori del 2020 e 2021, del 60% per il 2022) su spese effettuate per il rifacimento della facciata esterna.
- Fino al 31 dicembre 2022 è in vigore il bonus 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti. L’agevolazione è riconosciuta alle persone fisiche, ai condomìni e alle imprese, senza alcuna distinzione. Tale detrazione è calcolata su un tetto di spesa pari a:
- 50mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari, funzionalmente indipendenti, situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
- 40mila euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
- 30mila euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Bonus edifici 2023
Il Superbonus 110% sarà in vigore anche nel 2023 ma il nuovo esecutivo sta pensando di far scendere la percentuale della agevolazione. Si parla infatti di una riduzione dal 110 al 70. Molto dipenderà da quanto il Governo deciderà di finanziare questo bonus in base alle risorse a disposizione.
Se l’aliquota del Superbonus sarà effettivamente abbassata, le conseguenze per chi accede all’agevolazione potrebbero rivelarsi notevoli. Quella differenza del 20-30% potrebbe infatti rivelarsi insostenibile per il committente, alle prese con lavori di miglioramento energetico che senza contributi statali sono molto onerosi. Chi ha iniziato i lavori non dovrebbe correre questo rischio.
Particolare attenzione va data alla cessione del credito. Il Governo intende snellire la procedura di questa operazione mettendo però dei paletti importanti per evitare truffe. Tuttavia le Banche in questo momento hanno alzato il costo del denaro. Ragion per cui la reale cessione del credito potrebbe rivelarsi concretamente non vantaggiosa per chi la fa. Nel 2023 saranno ancora in vigore i bonus relativi ai lavori antisismici ed anche all’arredamento ma saranno in percentuali inferiori rispetto ad oggi.