Bollette, ora pensaci due volte prima di prenotare un albergo

Le vacanze invernali saranno molto problematiche quest’anno. I prezzi per le vacanze di questo inverno saranno molto più alte del normale, colpite, come tutto il resto, dalla crisi del gas e dal caro bollette.

Ci aspettavamo di potercene andare tranquilli in settimana bianca dopo due anni di astinenza per colpa del Covid, e invece sembra che dovremo di nuovo rinunciare. Come da preoccupazione di molti esercenti, la crisi del gas ha colpito anche le strutture di ricezione delle mete turistiche invernali, rendendo un vero incubo partire per i giorni delle vacanze natalizie.

Pista da sci
Foto ANSA

Andare a sciare sulle Dolomiti quest’anno sarà un salasso. Lo skipass stagionale è salito alla quota di 890 euro con la prenotazione e a 950 senza, un aumento dei prezzi attorno al 10%, ma non è tutto. Per andare a sciare in questi bellissimi territori è necessario anche avere un posto in cui stare per quei giorni o settimane di vacaza. Ebbene, anche i prezzi degli alberghi e aumentato, e non di poco.

Aumenti dei prezzi nei mesi invernali. Addio alle settimane bianche

Le Dolomiti non sono l’unico territorio ad essere colpito dalla piaga dell’aumento dei prezzi. A Cervinia, in Valle d’Aosta, il prezzo dello skipass giornaliero sarà di 51 euro, in aumento rispetto ai 47 dello scorso anno, ma con l’alta stagione si immagina che questo possa alzarsi ancora a 53 fino a 57 euro al giorno.

Gli aumenti del 10% nel nord Italia sono relativamente contenuti rispetto all’aumento effettivo del prezzo delle strutture. Gli esercenti hanno cercato di mantenere in qualche modo un prezzo abbordabile per i loro clienti, a loro volta nei problemi per gli stessi motivi. Va molto peggio nel Centro Italia. La spesa per lo skipass stagionale in Abruzzo, con l’accesso a tutti i maggiori impianti sciistici della regione, è salita dai 500 euro dell’anno scorso ai 590 euro di quest’anno. Un aumento del 20%.

Arabba, Dolomiti
Foto ANSA

L’unica speranza che resta è che almeno le nevicate siano abbondanti, per risparmiare sugli sparaneve e la neve artificiale che riempiano le piste da sci. Una speranza molto vaga, visto che non si può contare neanche sull’esperienza degli anni passati a causa del cambiamento climatico. Gli esercenti richiedono l’aiuto del Governo italiano, che intervenga in soccorso del settore che sta subendo una grossa perdita per il terzo anno di fila. Il Governo Draghi aveva già stanziato dei fondi per aiutare gli impianti sciistici con  il bonus Montagna, introdotto con il decreto aiuti bis e rinnovato con il decreto aiuti ter.

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