Non sembra essere il miglior momento per investire sulla casa. Ecco cosa fare per evitare il disastro sui mutui
Acquistare una casa rappresenta un modo per avere un’indipendenza propria e realizzare un passo economico importante.
Tuttavia, a causa dei recenti sviluppi in termini geopolitici e socioeconomici, investire sull’acquisto di una casa non sembra essere particolarmente semplice. Questo soprattutto a seguito delle scelte della Bce di alzare i tassi di interesse. Ecco, quindi, cosa fare per evitare il disastro con i mutui.
Ecco come evitare di non perdere soldi con i mutui
A seguito delle politiche monetarie portate avanti dalla banca europea (promosse per frenare la galoppante inflazione), i tassi di interesse hanno subito rialzi particolarmente importanti. Ma a peggiorare le cose ci pensa il rincaro vita (con i prezzi di energia, carburante e prodotti di prima necessità che sfiorano importi record).
Oggi gli istituti bancari concedono fino all’80% del valore di un immobile, mentre sono rari i casi in cui le banche si impegnano a coprire il suo intero valore. Per fare un esempio concreto, chi vuole realizzare un mutuo per un immobile con un valore di 150mila euro, dovrà avere una disponibilità di almeno 30mila euro.
Inoltre, la rata non deve essere superiore al 30% del reddito di chi richiede il finanziamento. Dunque, potrebbe essere una buona mossa mettere da parte circa il 25% delle proprie entrate economiche mensili per coprire i costi del mutuo.
Un modo per evitare di perdere soldi con i mutui, inoltre, è quello di tenere d’occhio l’andamento e le tipologie di tassi. Scegliere tra il tasso variabile e quello fisso non è affatto semplice, ma è molto importante. La durata minima di un mutuo, in Italia, è di 5 anni, mentre in media non dura più di 30 anni.
Il tasso variabile può oscillare in relazione all’andamento dell’Euribor, l’indice che stabilisce quello che è il tasso di interesse. Di solito il tasso variabile è inferiore a quello fisso (cosa che lo rende conveniente), tuttavia potrebbe variare nel tempo, superandolo (per cui è considerato rischioso).
Il tasso fisso, come è semplicemente prevedibile, consiste in rate, appunto, fisse. Queste restano costante sempre, consentendo al richiedente di pianificare le spese; tuttavia è solitamente più alto di quello variabile. È inoltre possibile utilizzare un tasso misto, il quale consente di passare dal fisso al variabile durante la durata del mutuo. È possibile cambiare quando l’andamento del mercato lo consente, ma per un costo più elevato.
Inoltre, esistono i mutui a rata costante (tasso e rata fissa ma più duratura nel tempo nel caso di aumento dei tassi) e il tasso variabile con Cap, ovvero un tasso che segue l’Euribor ma non è in grado di superare i limiti contrattuali.
Altro aspetto da prendere in considerazione quando si intende fare il mutuo è lo Spread, ovvero il guadagno reale. Anche questo può variare a seconda della banca. I costi vengono espressi con la sigla Taeg, ovvero il Tasso annuo effettivo globale. Infine, è importante ricordare che il richiedente potrà avere la possibilità di rinegoziare il proprio mutuo, modificando il tasso di interesse.