Si potrebbe presto chiudere un’importante fase di vita del Superbonus 110%. Sembra, infatti che il bonus più importante sull’edilizia italiana non sopravvivra al nuovo governo. Almeno non nelle vesti in cui siamo abituati a vederlo.
La storia del Superbonus 110% è stata molto complessa e ricca di problemi e conseguenti modifiche. La sua introduzione avrebbe dovuto permettere la ripartenza del settore dell’edilizia in Italia, pesantemente arrestato dalla pandemia. I risultati sono stati misti, perché se da una parte il Superbonus ha riscontrato un forte successo, dall’altra i problemi che ha generato hanno spesso fatto dubitare della sua efficacia.
Con il nuovo governo di centrodestra che sta per salire a Palazzo Chigi, sembra che si andrà incontro all’ennesima modifica. Non è un mistero quanto la coalizione di Centrodestra si sia accanita sulla gestione non perfetta che è stata fatta del Superbonus 110%, e ora che sono al governo intendono trasformarlo in una misura più struttrale e a lungo periodo.
Il principale cambiamento che Giorgia Meloni intende applicare al Superbonus è il cambio dell’aliquota del 110%. Quella stessa caratteristica che poneva il “Super” al bonus sull’edilizia. Il piano sarebbe quello di portare l’aliquota al 60% o 70%, ma rendendo la misura strutturale.
Il Superbonus perderebbe quindi quell’alone di misura contro l’emergenza che lo caratterizza, diventando una misura destinata a durare maggiormente nel tempo. Non è ancora chiarito, invece, se lo sconto si applicherà sull’immobile da ristrutturare o sul reddito del proprietario che commissiona i lavori. Si pensa anche che si possa optare per una formula mista. La deduzione sarebbe più alta nel caso in cui i lavori fossero fatti sulla prima casa e sarebbero comunque escluse le abitazioni di lusso e le altre abitazioni dopo la seconda.
Se la crisi del gas è la priorità assoluta del nuovo Governo di maggioranza, il Superbonus potrebbe comunque trovare posto all’interno della prossima manovra. All’interno della stessa dovrebbero arrivare anche avvisi sul taglio al cuneo fiscale. Il problema con questi cambiamenti, estremamente delicati è come il nuovo Superbonus, o sarebbe meglio dire bonus edilizio, riuscità a tutelare tutti quei lavori fatti con la richiesta dell’aliquota 110%, già cominciati, ma ancora non finiti.
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