Clamoroso il caso di questo imprenditore italiano, che non riesce a trovare dipendenti nonostante il lauto salario offerto. Perché i giovani non vogliono lavorare?
Secondo Elia Stevanato è colpa del Reddito di Cittadinanza. Non ci ha girato intorno l’imprenditore che si occupa di riparazioni sulle grandi infrastrutture sparse su tutto il territorio italiano.
Stevanato è attualmente alla ricerca di personale per la sua impresa, almeno 10 dipendenti che possano lavorare con lui, per uno stipendio di 2.000 euro al mese. Non è certo un compenso al quale girare le spalle, per questo molti non si spiegano come sia possibile che nessuno sia accorso ad occupare la posizione.
Eppure si tratta davvero di un’occasione più unica che rara, considerando anche il periodo di ingente crisi economica in cui versa gran parte del mondo occidentale, con l’Italia tra le nazioni più a rischio di collasso.
In settimane in cui molte piccole aziende contemplano la chiusura per le bollette dal costo inaudito, l’azienda dell’imprenditore 38enne Elia Stevanato va controcorrente e cerca di assumere un bel numero di impiegati.
“Offro 2mila euro al mese, ma nessuno risponde” ha dichiarato il presidente della ‘Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl di Salzano’, in provincia di Venezia. Il giovane imprenditore è talmente disperato che ha deciso di farsi pubblicità in modo alternativo.
Davanti ai cancelli dell’azienda ha appeso uno striscione con su scritto “Hai voglia di lavorare? Entra nella famiglia Stevanato. Cerchiamo operai disponibili a trasferte”, nella speranza di reclutare questi 10 lavoratori.
L’azienda di lavori speciali si occupa della riparazione di grandi infrastrutture come ponti, strade, linee ferroviarie e simili. Hanno lavorato davvero su tutto il territorio, da Venezia alla Sicilia.
Il primo ostacolo nel trovare del personale è il livello di qualificazione richiesto; per eseguire questo tipo di lavori è necessario un operaio specializzato con un’adeguata competenza tecnica del mestiere. Inoltre bisogna essere molto flessibili data la necessità di spostarsi per lavoro, anche per lunghi periodi.
Inizialmente Stevanato aveva cercato personale soltanto in Veneto ma, dopo il totale fallimento ha deciso di pubblicare l’annuncio anche su ‘Il Gazzettino’. In questo modo la notizia è arrivata anche al sud Italia.
Proprio da lì sono arrivati più di 50 curriculum e due successive assunzioni, due ragazzi di 19 e 28 anni. Insomma, non è vero che il Reddito di Cittadinanza ha spinto alla ‘poltrona’ principalmente il Sud, sembra piuttosto che sia l’esatto contrario.
“Mi dicono: voglio essere a casa alle cinque, voglio andare in palestra, devo uscire con la morosa” ha spiegato l’imprenditore sui giovani Veneti, “Così ho deciso di rivolgermi ai giovani del Sud. La maggior parte dei nostri dipendenti viene da lì. Ne parlano male, ma nel Meridione c’è gente che ha voglia di lavorare“.
Secondo Elia Stevanato il RdC va rivisto nella scelta della platea di beneficiari: “Io credo che il Reddito di cittadinanza vada cambiato. Bisogna toglierlo ai ragazzi giovani per lasciarlo alle persone anziane che perdono il lavoro ma non possono andare in pensione o ai portatori di handicap”.
“Io sostituirei il Rdc con una detassazione del lavoro al 30%” ha proposto il 38enne, “in cui il 15% viene elargito direttamente al dipendente.
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