Nonostante l’inflazione aumenti, così come i costi, gli stipendi restano gli stessi. Ecco perché prendiamo meno soldi di tutti gli altri
Ormai da mesi l’inflazione ha iniziato a colpire l’Italia e l’Europa intera. I primi effetti, ovviamente, sono stati quelli di un rincaro dei prezzi vertiginoso. All’aumento dei prezzi della benzina sono seguiti gli aumenti di energia e materie prime.
Tuttavia, all’aumento vertiginoso del costo della vita non è affatto seguito un aumento del potere d’acquisto, anzi. L’inflazione è cresciuta con costanza, ma gli stipendi restano gli stessi. Una tendenza tipicamente italiana. Ecco, infatti, perché prendiamo meno soldi di tutti gli altri.
Secondo una ricerca condotta dall’Ocse, l’Italia si trova all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda l’aumento degli stipendi tra il 1990 e il 2020. Le retribuzioni sono addirittura diminuite del 2,9%, l’unico dato negativo tra tutti i Paesi dell’Unione.
Tuttavia, nell’ultimo periodo c’è stato un rilevante miglioramento. I dati aggiornati al 2021, infatti, ripotano che l’Italia è stato l’unico Paese, insieme alla Finlandia, ad aver recuperato grazie al maggior incremento registrato. Il nostro consultivo, infatti, è tornato in positivo grazie ad un incremento di oltre il 7%.
Si tratta di una crescita non strettamente correlata all’andamento delle retribuzioni, ma ha a che fare con la componente salari che impatta sul prodotto interno lordo. Le cifre mostrate nel report sono infatti ottenute grazie al rapporto tra le retribuzioni in contabilità nazionale e il totale dei lavoratori. Inoltre, viene preso in considerazione la quantità di ore lavorative.
Queste informazioni rispecchiano una situazione italiana lavorativa piuttosto frammentata e complessa. La nostra Economia, infatti, è riuscita a creare posizioni lavorative di livello medio, in maggior numero nei settori di bassa produttività. Questo vuol dire che nel nostro Paese c’è stato un crescente aumento dei cosiddetti “lavoratori poveri”, i quali hanno una fonte di reddito costante, ma con un basso compenso.
Dal 2021, con la ripresa a seguito della pandemia, il pil italiano ha subito un forte rimbalzo verso l’alto, facendo registrare un +7% tra le retribuzioni, secondi solo alla Finlandia (7,2%). La Spagna, invece, ha fatto registrare un +4,1%, la Francia un +6,1% e la Germania solo un +1,2%.
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