Il primo banco di prova del nuovo Governo sarà il Reddito di Cittadinanza. Nella coalizione di centrodestra ci sono tre posizioni diverse in merito.
Il Reddito di Cittadinanza sarà il primo vero banco di prova per il nuovo Governo di centrodestra. All’interno delle forze di maggioranza, già in campagna elettorale, c’era una diversità di vedute per quanto riguarda questa forma di sussidio. Matteo Salvini ha fatto sapere di essere contrario ad una abolizione del Reddito di Cittadinanza. Bisognerebbe ricalcolarlo in base nucleo familiare. Inoltre, per il leader del Carroccio, chi percepisce RdC deve rendersi utile a svolgere lavori di pubblica utilità. Silvio Berlusconi vorrebbe addirittura aumentare l’importo erogato attualmente. Ma qual è il piano di Giorgia Meloni sul Reddito di Cittadinanza?
Giorgia Meloni, rappresentante del partito Fratelli d’Italia, sarà quasi sicuramente il nuovo Presidente del Consiglio. Sul discorso relativo al Reddito di Cittadinanza, la posizione della Meloni è molto chiara fin dalla campagna elettorale. Oggi il reddito di cittadinanza in Italia ha un costo annuo superiore ai 10 miliardi di euro: l’intenzione di Fratelli d’Italia è di tagliare le risorse destinandone una parte alla realizzazione di un nuovo incentivo per l’assunzione, così da dare un lavoro a chi fino oggi ha continuato a prendere il Rdc senza però avere prospettiva di un impiego.
In buona sostanza verrebbe dimezzata di fatto la platea dei percettori. Giorgia Meloni infatti prevede una riforma del Reddito di Cittadinanza. Il sussidio andrebbe solamente a coloro che sono inabili al lavoro. Con questa modifica cambierebbe non poco la posizione attuale di chi riceve il sussidio da parte dello Stato. L’intento di Fratelli d’Italia sarebbe quello di dimezzarlo in fase iniziale per avere successivamente la completa abolizione.
Nel programma presentato da tutta la coalizione di centrodestra, sul reddito di cittadinanza si è sempre parlato di una sostituzione con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Un aspetto in contrasto invece con quanto pubblicato qualche tempo fa da Fratelli d’Italia che sul proprio sito ha scritto in merito: “Abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico”.
Il reddito, secondo quanto riporta l’Ansa, potrebbe vedere una prima sforbiciata con la manovra attesa per questo autunno: tra le priorità sul tavolo del nascituro governo ci sarà il taglio delle tasse, su cui si vorrebbe dare un segnale intervenendo sul cuneo fiscale ad esempio dirottando fondi dal reddito di cittadinanza per una migliore distribuzione dei 9 miliardi della misura.
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