L’argomento pensioni, in Italia, è molto delicato. Il problema è che ci sono troppi anziani e sempre meno giovani.
È naturale che, in un clima poco stabile come quello venutosi a creare negli ultimi anni, ci si chieda come il nostro sistema pensionistico possa reggere ai cambiamenti.
Oltre agli evidenti problemi economici, gli Italiani rischiano letteralmente di affogare dal punto di vista numerico. Un allarme che viene lanciato dall’Istat già da tempo ma che non è ancora servito a cambiare il trend negativo.
La verità è che siamo sempre meno, e tra 50 anni sul territorio potrebbero esserci ben 18 milioni di italiani in meno. I rimanenti saranno principalmente anziani, perché l’età media continua a salire.
Nel 2021 il 23,5% degli italiani aveva più di 65 anni, una percentuale che nel 2050 potrebbe salire al 34,9%. In questo modo le morti sarebbero il doppio rispetto alle nascite.
Una rovina anche per il sistema pensionistico, che dovrebbe spendere molto di più dell’attuale 16% del Pil. Secondo le stime, siamo il paese più vecchio in Europa e quello che spende di più in pensioni.
Il sistema pensionistico rischia il collasso in meno di 50 anni
Il crollo delle nascite potrebbe far crollare del tutto il nostro già precario sistema economico: avere meno lavoratori significa, per lo Stato, non fatturare abbastanza tasse da coprire le spese pensionistiche.
Come ha sottolineato il presidente dell’Inps Pasquale Tridic, è “impossibile mantenere gli attuali livelli di spesa con soli 23 milioni di lavoratori”. Un taglio netto alle pensioni sarà d’obbligo ancor prima del 2035. Ma come faranno così a sopravvivere milioni di pensionati?
Il problema è anche che la vita costa troppo; in media un cittadino italiane spende più di quanto guadagna, per vivere. Al momento il sistema continua a reggere, ma non lo farà per molto.
In attesa delle riforme pensionistiche -di cui l’Italia ha disperatamente bisogno al momento- la prima misura che potrebbe essere messa tempestivamente in atto è disincentivare la pensione anticipata, in modo da renderla penalizzante per il richiedente.