Reddito di Cittadinanza, cosa accadrà. L’Europa chiede ora il “Reddito minimo”

Il destino sul reddito di cittadinanza sembrava segnato con la vittoria alle elezioni del centrodestra. Eppure un intervento dell’Unione Europea avverte sull’importanza della misura. Occorrerà vedere come il nuovo primo ministro italiano reagirà alle richieste di Bruxelles.

Non è una novità che il programma di Centrodestra non prevedesse per il futuro dell’Italia il mantenimento del Reddito di Cittadinanza. Tuttavia da Bruxelles si solleva qualche perplessità in merito alla sua abolizione. Il reddito di cittadinanza è la misura che l’Italia ha di più simile a un reddito minimo, che l’Unione Europea si augura venga inserito anche nel sistema italiano.

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Secondo Bruxelles, quindi, Giorgia Meloni, che sarà quasi sicuramente la prossima prima ministra dello Stato italiano, non dovrebbe abolire il reddito di cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza, cosa accadrà

L’avviso arriva dalla Commissione Europea, storicamente a favore di tutte quelle misure che garantiscano un reddito minimo a tutti i cittadini. Da diverso tempo l’esecutivo europeo richiede agli stati membri di implementare misure di sostegno economico come il reddito minimo per contrastare la povertà e l’esclusione sociale.

In Italia la misura più simile a quello che vuole la Commissione Europea è il reddito di cittadinanza. La misura del Movimento 5 Stelle non è assimilabile a un reddito minimo come lo intende la Commissione, ma ci si avvicina molto. Il suggerimento della Commissione Europea è pertanto quello di rivedere il reddito di cittadinanza per renderlo più efficace di come è adesso, e renderlo un vero e proprio strumento di inclusione sociale delle fasce sociali più povere. Rispetto alle problematiche riscontrate con il reddito di cittadinanza come misura di accesso al mercato del lavoro, Nicola Schmit, commissario UE per il Lavoro, propone che lo Stato italiano intervenga non tanto con l’eliminazione del reddito, ma con un potenziamento dei servizi per l’impiego.

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Pare ovvio che le parole di Schmit siano un monito al prossimo governo italiano. In sede di campagna elettorale, tutto il blocco di Centrodestra, Fratelli d’Italia in testa, ha detto di voler rivedere pesantemente il reddito di cittadinanza, togliendovi gran parte dei fondi. Questo equivarrebbe, in soldoni, a una svalutazione progressiva della misura stessa, se non alla sua abolizione totale. In virtù di questo ammonimento da parte della Commissione e della volontà della stessa Giorgia Meloni di tener tranquilli gli alleati, è da vedere come la nuova premier italiana agirà nei riguardi della misura più divisiva del nostro paese.

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