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Bonus 150 euro, chi avrà i soldi per primo

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Bruno Galvan

Bonus 150 euro a novembre: ecco le categorie che avranno per prima l’indennità rispetto alle altre.

A partire dal mese di novembre ci sarà il bonus di 150 euro. Questa indennità rientra nel Decreto Aiuti Ter del Governo Draghi per contrastare il caro vita. L’inflazione nel nostro Paese viaggia ormai verso un tasso annuo tra l’8-9%. Questo ha impoverito ancora di più le famiglie che si trovano con un potere d’acquisto sempre più minore con il passare dei giorni. Vediamo a chi spetta il bonus 150 euro e chi lo avrà per prima.

(Flickr)

A chi spetta bonus 150 euro

Il bonus 150 euro spetta a tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 20.000 euro. Rientrano nelle categorie previste i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i disoccupati, i pensionati, i lavoratori domestici, i lavoratori autonomi, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca ed anche coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.

Per i lavoratori dipendenti non bisogna superare una busta paga di 1.538 euro nel mese di novembre. Questi, così come accaduto in precedenza con il bonus 200 euro, dovranno presentare una autocertificazione al datore di lavoro in cui dichiarano di non aver percepito l’indennità dall’INPS o da altri enti. Una prassi già vista con il precedente bonus insomma.

Verrà invece erogato automaticamente per i pensionati, i precettori del Reddito di Cittadinanza, lavoratori domestici e disoccupati. Dovranno invece presentare domanda all’INPS i lavoratori autonomi, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca.

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Chi riceverà prima bonus 150 euro?

Chi avrà per primo l’indennità è il pensionato che si vedrà accreditato l’importo automaticamente. Stesso discorso vale per il lavoratore dipendente pubblico oppure privato. Anche i precettori del Reddito di Cittadinanza e di Naspi riceveranno il bonus di 150 euro prima delle altre categorie. Ricordiamo che l’indennità è una tantum ovvero verrà data dal Governo solo una volta. Non ci sono dunque ripetizioni dell’importo.

Le categorie che dovranno invece attendere di più sono i lavoratori autonomi, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i dottorandi e gli assegni sti di ricerca. Nel loro caso la domanda dovrà essere inviata all’INPS che dovrà verificare se sussistono i requisiti economici (reddito non superiore a 20.000 euro) per avere questa indennità contro il caro vita. I tempi quindi saranno più lunghi rispetto al previsto.

 

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