I fondi per il Superbonus 110% non sono ormai molti e bisogna sbrigarsi per ottenerlo: la situazione
Si tratta di una fase nuovamente complicata per il Superbonus 110%. Chi ha completato almeno il 30% dei lavori entro la fine di settembre può continuare a sfruttare l’agevolazione e i condomini possono richiederlo fino alla fine del 2023. Tuttavia i fondi rimasti sono davvero scarsi e pari a poco più di 4 miliardi di euro, ossia praticamente un mese di lavori a partire da ora.
Per i prossimi anni quindi le banche sono già impegnate con migliaia di lavori che coprono la cifra prevista per il Superbonus edilizio. Inoltre il Corriere della Sera spiega che i tempi per usufruire dell’agevolazione si sono allungati e rispetto a due anni fa ci vuole quasi il doppio del tempo per ottenerla, ovvero più di quattro mesi, contro i due mesi e mezzo nel 2020.
Superbonus, il punto di vista di Confedilizia
Si abbassa anche la percentuale dei rimborsi che sono scesi da 110 euro a 98,31 nello scorso mese di giugno. Ecco quindi che il 110% non è più pienamente rispettato. Gli esperti parlano di una quarta cessione del credito che gli istituti bancari erogherebbero soltanto a chi ha una partita Iva e ai clienti professionali. Il 110% sarebbe offerto tramite il pagamento di un F24 per saldarlo alla cifra di 105 euro.
Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, non ci sta e afferma: “Senza una nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate, la norma sulla cessione dei crediti approvata dal Parlamento nell’ambito del decreto Aiuti-bis rischia di restare lettera morta”.
Spaziani Testa ha aggiunto: “Se è vero, come è vero, che è stata un’interpretazione dell’amministrazione finanziaria sulle responsabilità delle banche a bloccare il meccanismo della cessione dei crediti, è comprensibile che le stesse banche potranno sentirsi al sicuro solo in seguito a una correzione di rotta da parte della stessa Agenzia, in applicazione della modifica legislativa”.