Superbonus e cessione dei crediti, cosa accadrà ora che c’è Giorgia Meloni

Dopo la formazione del nuovo governo si dovranno prendere decisioni su Superbonus e cessione dei crediti. Ecco cosa succederà con la Meloni

Il Superbonus 110% è una delle misure più controverse e chiacchierate degli ultimi anni. Il suo successo è tutt’ora in dubbio e, a quanto pare, avrebbe causato più problemi che vantaggi. Ma da adesso bisognerà capire cosa fare.

ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI BT

Con il nuovo governo che succederà all’esecutivo di Mario Draghi, Giorgia Meloni dovrà prendere una decisione netta sul Superbonus 110% e sulla cessione dei crediti. Ecco che cosa accadrà.

Quali saranno le decisioni del governo Meloni su Superbonus e cessione dei crediti

Secondo Mario Draghi, il Superbonus è stata una misura che, seppur giusta, ha avuto il difetto di essere stata “scritta male”. È stato proprio l’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce a dare inizio ad una lotta alla misura, indebolendo fortemente la questione dei crediti. Ma con l’esito delle elezioni, la palla passerà al Centrodestra.

Il problema principale del Superbonus si è rivelato essere la questione della cessione dei crediti. Le banche e gli istituti di credito hanno raggiunto una capienza fiscale massima, mentre sono molte le realtà che avevano anticipato il denaro e che ora rischiano di fallire.

Con il nuovo decreto Aiuti, è stata però approvata una nuova modifica, che consente la cessione dei crediti edilizi con più “elasticità”. È infatti prevista la responsabilità dei crediti solo a chi non ha rispettato le regole. Dunque, sono stati sbloccati circa 10 miliardi di crediti e migliaia di aziende.

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Ma cosa farà adesso il governo Meloni? La deputata e leader di Fratelli d’Italia (indicata da molti come futura Presidente del Consiglio) si era già espressa su questo tema. Sul Superbonus, infatti, la Meloni ha dichiarato che si tratta di una misura che necessita di modifiche al suo funzionamento.

Sarà necessario intervenire in aiuto degli “esodati del superbonus”, ovvero aziende e contribuente che risultano avere crediti fiscali bloccati. Inoltre, l’idea è quella di rivedere il sistema dei bonus edilizi, secondo cui non dovrebbero raggiungere una cifra superiore agli 80% delle spese ottenute. Si intende anche ridurre gli adempimenti per poter accedere alle agevolazioni, le quali dovrebbero essere previste nella maggior parte dei casi solo per la prima casa.

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