I rialzi relativi al costo di gas e luce stanno letteralmente martoriando le famiglie italiane. 580 mila persone rischiano di non poter pagare le bollette perchè perderanno il lavoro: ecco quello che c’è da sapere.
L’invasione delle truppe russe in Ucraina ha determinato uno squilibrio geopolitico che ha avuto ripercussioni sul prezzo delle materie prime che, difatti, è aumento in maniera spropositata. Le bollette di gas e luce sono diventate praticamente insostenibili e la situazione sta per peggiorare dal momento che 580 mila persone rischiano di non poter pagare le bollette perchè perderanno il lavoro.
Confindustria ha annunciato che il sistema sta per essere colpito da una recessione che condurrà al licenziamento di 580 mila persone. La causa sarebbe da ricercare nel prezzo di gas e luce che se non dovesse scendere avrà un impatto devastante sull’intero Pil del Paese.
In questo contesto, è chiaro che è necessario l’intervento del Governo in favore di famiglie e imprese. In particolare, gli industriali hanno fatto sapere che il sistema dell’industria è praticamente al collasso poiché è oramai da troppo tempo che si sta facendo fronte al caro-energia. Dal canto loro le famiglie stanno soffrendo anche a causa dell’inflazione che rischia di minacciare i consumi.
Pur in presenza di un calo delle quotazioni al mercato di Amsterdam, infatti, il prezzo relativo al gas e alla luce sta continuando ad aumentare senza far registrare arresti. La situazione sta costringendo famiglie e imprese a farsi carico di costi insostenibili che oramai durano da mesi e mesi. E’ per questo che Confindustria ha voluto lanciare l’allarme mettendo in guarda sulla possibilità che molte persone starebbero per perdere il loro posto di lavoro al causa del collasso del sistema industriale. Senza contare le ripercussioni che tale eventualità possa avere sul Pil del Paese. Al riguardo si erano pronunciate anche la Coldiretti e la Confcommercio che difatti hanno fornito delle previsioni a dir poco preoccupanti. Nel dettaglio, dalle stime è emerso che a rischio di chiusura ci sarebbero oltre 100mila imprese per un totale di oltre 350mila posti di lavoro in meno. Non resta quindi che auspicare un cambiamento di rotta grazie all’intervento incisivo da parte del Governo.