Non ci sono più prodotti scontati nei supermercati. Come cambia la spesa degli italiani
Con la crescita del tasso d’inflazione è diventato obbligatorio risparmiare per tutte le famiglie italiane. La perdita di potere d’acquisto ha cambiato notevolmente il cosiddetto paniere di spesa degli italiani che ora sembra essere decisamente più povero. L’ultimo dato in merito all’inflazione ci dice che il tasso è oltre l’8%. Una cifra allarmante che incide molto su acquisti e consumi degli italiani. A pagarne le spese del rincaro generale non sono solo i consumatori finali ma anche le imprese del settore alimentare. Anche andare al supermercato sembra essere diventato non più utile per risparmiare sulla spesa. Da tempo infatti sono scomparsi sconti promozionali sugli scaffali dove ormai si compra tutto a prezzo pieno e raddoppiato rispetto a prima.
Perchè i supermercati non hanno più prodotti in offerta?
Il rincaro delle materie prime è la causa principale dell’assenza di sconti nella grande distribuzione alimentare. L’aumento generale dei prezzi ha portato le imprese ad aumentare decisamente di base il prezzo del prodotto finale. Quando si pensa per esempio alla pasta, bisogna tenere conto dell’aumento del prezzo grano così come della materia prima plastica per confezionare e tanto altro. Logicamente sul mercato il prezzo finale non può essere inferiore a quello di produzione specialmente in un periodo di grande difficoltà come questo. Ragion per cui i prodotti in offerta sugli scaffali dei supermercati si sono ridotti drasticamente. Fare uno sconto oggi è diventato un lusso per un’azienda che ha già avuto rincari.
Le ripercussioni sulla politica zero sconti sono immediati. C’è stato un calo quasi del 10% dei consumi rispetto al periodo precedente. Tra i prodotti in caduta libera troviamo il burro, l’olio e tanti generi di prima necessità. Anche questo è un segno che l’economia non va a gonfie vele. Si era pensato di bloccare i prezzi come misura anti-inflazione ma la proposta non è stata accolta dai produttori che vorrebbero avere anche loro prezzi bloccati sulle materie prime. Insomma è l’esempio del cane che si morde la coda.
Per le famiglie con reddito basso diventa ancora più dura riuscire a comprare beni di prima necessità. Recarsi al supermercato non basta più per risparmiare qualche euro per l’acquisto di altri beni. La crisi è ormai alle porte.