52 euro di pensione in più ogni mese a partite da Gennaio. Ma saranno in pochi ad averli

Con la rivalutazione della pensione sono previsti degli aumenti: a chi spettano e quando arriveranno

Ormai è praticamente certo che l’inflazione non scenderà sotto il 7%, stando almeno ai dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Si tratta di un dato molto più puntuale rispetto alle stime del 5,8% del Documento di economia e finanza. Sia l’inflazione che il caro energie stanno spingendo i prezzi al consumo verso l’alto ed è ovvio che a questo punto le pensioni vanno adeguate.

Soldi in più sulla pensione

Alzare queste ultime di 8 punti percentuali significa però applicare una maggiore spesa di circa 8-10 miliardi di euro in un anno. Cerchiamo allora di capire con maggiore precisione come cambieranno gli assegni pensionistici nei prossimi mesi. La rivalutazione delle pensioni avrà i suoi primi effetti ad ottobre e pertanto con il versamento del prossimo novembre.

Pensione, il calcolo delle rivalutazioni

Per coloro che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro ci sarà un rialzo del 2,2% e più il reddito è alto più minore sarà questo rialzo. Questo sta a significare che chi prende la minima, ovvero 524 euro, percepirà esattamente 10,48 euro in più nell’assegno. 20 euro sarà l’aumento per chi ne percepisce circa mille e così via fino a un aumento di circa 50 euro per chi prende 2.500 euro di pensione.

L’indice di adeguamento definitivo sarà reso noto solo a novembre, per cui non è semplice prevedere gli adeguamenti del 2023. L’assoluta certezza sta solo nello 0,2% di aumento per tuti i pensionati, a prescindere dal reddito. L’ulteriore 2% è per i pensionati con reddito inferiore ai 35mila euro, mentre ai pensionati che percepiscono somme superiori viene applicata una rivalutazione massima del 2% sui 35mila euro.

La Pubblica ragioneria calcola che le pensioni incidano sul Pil per il 16,2%.

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