Tutto è diventato più caro: il gas, l’elettricità, perfino il pane. Purtroppo non è questo l’unico alimento colpito dal caro-vita.
A grosso rischio anche il vino ed i prodotti surgelati, due elementi che rischiano di sparire per un bel po’ di tempo da frigoriferi e dispense delle case italiane.
Sono tante le rinunce che in questi mesi siamo stati obbligati a fare; proprio in estate abbiamo dovuto rinunciare alla frescura del condizionatore, e con il caldo record di quest’anno è stato un grande sacrificio.
Con l’autunno alle porte è già stato annunciato il razionamento del gas e della corrente elettrica, non potevamo certo farci mancare le ennesime rinunce anche a tavola. La crisi energetica ha ovviamente colpito le aziende produttrici, costrette ad aumentare il prezzo alla vendita dei propri prodotti.
Dopo l’allarme dei panettieri campani e il prezzo del pane che rischia di arrivare a 10 euro al chilo, anche per il vino e i prodotti del banco frigo è arrivato il momento di alzare i prezzi. Un pensiero in più per le famiglie, soprattutto quelle numerose.
Riempire il carrello della spesa in queste settimane sembra davvero un miraggio. È logico che più a rischio adesso sono i prodotti da frigo o surgelati, che richiedono un enorme spesa dal punto di vista elettrico. Saranno in tanti a dover dire addio a pizze, gelati, verdure, carne e pesce surgelati.
Costi di produzione al +1000%: così le aziende rischiano di chiudere
La crisi tartassa già da mesi le aziende e industrie; a causa delle esorbitanti bollette di luce e gas molti hanno deciso di rallentare la produzione e soprattutto ridurre gli stock al minimo necessario. Alcuni più radicali pensano di chiudere i battenti per almeno una settimana.
Rischia grosso anche il mercato del vino, una delle bevande alcoliche non solo tanto amata dagli italiani, ma tra le più consumate al mondo. Al momento non sono stati stabiliti rincari sui prezzi, ma manca veramente poco. L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi.
I costi di produzione sono troppo alti: il prezzo del gasolio è salito del +129%, quello del vetro del +50% ed esorbitante è il prezzo dei concimi per le vigne, +170% sul prezzo dello scorso anno.
Il più rischioso è il costo di container e noli marittimi, che ha raggiunto anche il +1000%, una situazione che potrebbe seriamente danneggiare il mercato delle esportazioni delle nostre eccellenze italiane.