Rincari luce e gas, stangata per gli imprenditori. Una azienda mette in cassa integrazione 217 lavoratori
Il caro bollette inizia a farsi sentire nel nostro Paese. Mentre le forse politiche si danno battaglia elettorale, le famiglie e le aziende sono praticamente al collasso totale. La guerra tra Ucraina e Russia ha avuto effetti economici disastrosi sull’economia italiana.
All’orizzonte c’è lo spettro recessione. La crescita dell’inflazione ha in pratica ridotto il potere di acquisto delle famiglie. Gli stipendi non crescono e, con l’aumento dei prezzi, anche i risparmi stanno diminuendo. La situazione drammatica vale specialmente anche per tutto l’apparato produttivo italiano. Le nuove bollette stanno mettendo in ginocchio tante imprese che non riescono più a pagare bollette praticamente raddoppiate del 100% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. La voce energia è quella più importante per produrre. Molti imprenditori si trovano in grave stato d’insolvenza davanti a bollette molto care. Per contrastare questo incredibile rincaro o aumentano i prezzi finale dei prodotti, con il rischio che restano invenduti per l’inflazione, oppure sono costretti a licenziare o chiudere i battenti.
Rincaro bollette luce e gas: gli effetti
Le imprese chiedono aiuti al Governo che al momento non può fare nulla. Il 25 settembre ci saranno le elezioni politiche che decreteranno il nuovo esecutivo che dovrà intervenire in maniera concreta su questo tema. La crisi energetica ha dunque risvolti occupazionali. Tantissime aziende stanno fermando la produzione di fronte a bollette aumentate del 100%. Nel bresciano la storica cartiera di Toscolano Maderno ha scelto di fermare la produzione per gli eccessivi costi della corrente elettrica. Una scelta comprensibile anche se a pagarne le spese coni i 217 lavoratori messi in cassa integrazione in attesa di capire se e quando riprenderà la produzione.
Crisi energetica e nuovo Governo
Il gruppo Burgo che gestisce anche altre aziende che si occupano di carta in Veneto ha preso la medesima decisione anche per le altre sedi. Lo stop previsto dovrebbe cessare entro il prossimo mese di ottobre. Anche qui però non c’è certezza. Senza misure statali per contrastare il caro bollette si rischia una crisi economica senza precedenti. Il nuovo Governo sarà subito chiamato ad una sfida di non poco conto per il futuro dell’intero Paese. Non c’è molto tempo da perdere.