Arrivano aggiornamenti per quanto riguarda il tema della crisi energetica che sta colpendo l’Europa e, in modo particolare l’Italia. Ecco la mossa degli Stati Uniti, che non sta favorendo l’Europa, nello scontro a distanza con la Russia sul gas.
E’ il Financial Times ad annunciare la decisione degli Usa per quanto riguarda la crisi energetica che sta colpendo l’Europa. Gli Stati Uniti, con il presidente Biden, infatti, a parole sono pronti a sostenere il nostro continente. La realtà, però, è un’altra. Ecco il retroscena del quotidiano economico britannico.
L’Europa rischia la crisi energetica e non saranno gli Stati Uniti a salvarla. E’ questa l’indiscrezione del Financial Times. L’esportazione di petrolio e gas dagli Usa verso l’Europa sarebbero già intorno al massimo.
Adesso è l’Europa il principale continente ad avere la peggio dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina. A causa della presa di posizione del governo di Bruxelles, contro Putin, è molto alto il rischio di una crisi energetica. Dall’altro canto, gli Stati Uniti non sono pronti a supportare l’Europa con delle nuove forniture. Ecco i motivi spiegati dal Financial Times.
Esistono dei limiti per quanto riguarda le estrazioni di petrolio e gas. Le nuove trivellazioni sono diminuite a causa della regolamentazione ambientale. Poi ci sono le compagnie che sono molto restie ad investire, ingenti somme di denaro, per aumentare l’offerta.
Una situazione terribile per le imprese e le famiglie italiane con i costi di produzione che sono aumentati sempre di più e i prezzi delle bollette che sono arrivate alle stelle. Con l’avvento dell’autunno e dell’inverno, la situazione rischia di crollare senza un accordo sul prezzo della fornitura.
E’ l’Europa ad avere la peggio da questa crisi energetica. In America, infatti, non si è arrivato a questi livelli alti. Per quanto riguarda il gas, per esempio, i pressi sono esplosi molto meno rispetto all’Europa visto che nel nostro continente sono aumentati 15-20 volte.
Adesso produrre negli Stati Uniti è più economico. Una situazione, questa, che rischia di danneggiare l’industria europea a vantaggio di quella americana. A ciò si unisce anche il fatto che il dollaro è diventato fortissimo visto che è riuscito a salire sopra la parità con l’euro.
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