Allo scadere del 2022 a regolare le pensioni ritornerà la legge Fornero: solo alcuni riusciranno ad andare in pensione prima grazie a Quota 102.
Il 31 Dicembre 2022 scadrà ufficialmente Quota 102, l’opzione attualmente più valida (insieme all’Ape Sociale e ad Opzione Donna) per poter uscire in anticipo dal posto di lavoro.
Quota 102 ha avuto molto successo, come anche il suo predecessore, Quota 100, che ha permesso a tantissimi italiani di andare in pensione anche a 64 anni. Cosa che, prima delle riforme attuali, non era facilmente ottenibile.
Vigeva infatti la legge Fornero, che obbliga al lavoro almeno fino ai 67 anni di età anagrafica, escludendo l’anzianità contributiva. Nel 2023, in mancanza di proroghe per Quota 102 o l’attuazione di misure analoghe, si ritornerà al vecchio regime Fornero.
Rimane dunque poco tempo per poter usufruire delle agevolazioni pensionistiche, in particolare per Quota 102, che come detto sarà attiva soltanto fino al 31 Dicembre 2022. C’è la possibilità di proroga per Ape Sociale e Opzione Donna, ma si aspetterà la prossima legge di bilancio per confermare.
Cosa succede se non si va in pensione nel 2022?
L’idea è quella di rafforzare soprattutto Ape Sociale, mentre Opzione Donna -se confermata- subirà dei cambiamenti. 58-59 anni sono troppo pochi per andare in pensione, date le aspettative di vita odierne.
Per Quota 102 non ci saranno proroghe, ma non è da escludere la possibilità che il nuovo Governo possa giocare la carta di una Quota 103, una via di mezzo tra Quota 102 e la possibilità di pensione anticipata data dalla Fornero. Dunque si potrebbe andare in pensione a 64 anni ma con almeno 38-39 anni di contributi.
Secondo alcuni Quota 102 ha imposto delle regole più rigide rispetto alla prima Quota 100; una rigidità che potrebbe essere mitigata dall’inserimento dell’età contributiva nel calcolo pensionistico.
Ad ogni modo non sono stati tantissimi i soggetti che hanno beneficiato di Quota 102 e, nell’eventualità di un rinnovo o riforma simile, le stime prevedono la stessa quota di affluenza dell’attuale riforma.