Nonostante le decisioni ostili di Putin riguardo il taglio delle forniture di gas all’Europa, Biden non ci sta aiutando con il prezzo del petrolio. Ecco perché
Quella che stiamo vivendo in questi mesi è certamente una delle crisi geopolitica più gravi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La decisione della Russia di invadere l’Ucraina ha significato pesanti ripercussioni economiche e politiche in tutto il mondo e ora ne stiamo apprezzando gli effetti con una guerra sanguinosa e l’aumento dei prezzi.
Tuttavia, nonostante le decisioni ostili di Putin riguardo il taglio delle forniture di gas ai Paesi europei, in molti affermano che il comportamento di Biden non ci sta aiutando con il prezzo del petrolio. Ecco perché.
Ecco perché Biden non sta aiutando l’Europa con il prezzo del Petrolio
Nei giorni più duri dell’invasione, quando la guerra infuriava e le prospettive erano pessime, il prezzo del petrolio aveva raggiunto cifre record. Da alcune settimane si sta assistendo ad un’inversione di tendenza che potrebbe continuare, ma nonostante Putin abbia deciso di metterci i bastoni tra le ruote con il taglio delle forniture di gas, Biden non ci sta dando alcuna mano.
Nella scorsa settimana, infatti, un solo barile di Brent costava meno di 95 dollari; tuttavia, il greggio continua a costare moltissimo e gli americani non sembrano collaborare. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, Biden potrebbe decidere di acquistare greggio per aumentare le riserve strategiche di petrolio fino al raggiungimento di 80 dollari al barile.
A seguito delle indiscrezioni, le quotazioni relative al WTI sono aumentate di 3 dollari, in quanto la possibile mossa del Presidente degli Stati Uniti è stata vista come un floor riguardo le quotazioni del petrolio. La possibilità di un prezzo che scende a 80 dollari al barile, infatti, presuppone che poi il governo americano interverrebbe a sostegno del mercato, effettuando acquisti in grandi quantità.
A peggiorare le cose sarebbero i rapporti sempre più tesi tra Usa e Arabia Saudita, Paese che è a capo dell’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio. Il gruppo ha infatti dato notizia di un taglio allo sconto di 100.000 barili al giorno che sarebbe partito da ottobre. Una mossa simbolica che mina le speranze dei Paesi europei su una collaborazione da parte del Medio Oriente.