Mutui a tasso variabile, quando conviene ancora sceglierli

Con l’attuale inflazione e crisi economica, acquistare una casa è più complesso. Ecco quando conviene ancora scegliere mutui a tasso variabile

Nei giorni scorsi la Banca centrale europea ha deciso di rialzare i tassi di interesse dello 0,75%. Un rialzo mai così elevato in una sola azione da quando esiste l’istituzione. A seguito di questa scelta, quindi, i tassi di riferimento sono schizzati dallo 0,50% all’1,25%, mentre i tassi sui rifinanziamenti marginali sono aumentati dallo 0,75% all’1,50%.

(Ansa)

Mentre i tassi sui depositi delle banche schizzano dallo 0 allo 0,75%, in molti si chiedono se conviene ancora scegliere mutui a tasso variabile. Acquistare una casa chiedendo un prestito, infatti, è sempre una scelta complessa e che richiede molta riflessione; dunque, cerchiamo di fare chiarezza e fornire più strumenti ai nostri lettori.

Ecco se conviene scegliere ancora i mutui a tasso variabile

Non sembra essere il momento migliore per scegliere i mutui a tasso variabile per acquistare una casa. coloro che stipulano un mutuo di questo tipo, infatti, dovranno pagare delle rate più corpose rispetto ad alcuni mesi fa. A fine luglio, infatti, i tassi erano tra il -0,50% e lo 0,25%, ma con l’arrivo dell’inflazione, stimata tra il l’8 e il 9%, la bce ha dovuto alzare i tassi.

Le previsioni indicate da Francoforte forniscono alcune indicazioni su quello che potrebbe essere il futuro dei mutui a tasso variabile. Nella maggior parte dei casi, l’andamento della rata è legato all’Euribor a 3 mesi. Se a gennaio era a -0,57%, prima della decisione della bce era a 0,82%.

(Ansa)

Dunque, per capire se conviene scegliere ancora i mutui a tasso variabile è importante osservare i futures. Per la fine del 2023, infatti, i contratti danno una stima dei tassi a 3 mesi all’1,95%, mentre per giugno 2023 al di sopra del 2,40%, fino poi a stabilizzarsi per molti anni. Molto dipenderà anche dall’andamento della crisi energetica, il quale potrà far mutare molte previsioni.

Dunque, i mutui a tasso variabile potrebbero diventare sempre più costosi da qui a nove mesi. Poi la rata dovrebbe stabilizzarsi e smettere di salire. Ma con l’abbassamento dell’inflazione potrebbero scendere i tassi a lungo termine, diventando più interessanti di quelli a tasso fisso.

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