La fine del 2022 si avvicina, così come il bisogno di una nuova riforma delle pensioni: cosa farà Salvini se vince le elezioni?
La pensione è uno dei traguardi più agognati dagli italiani, che finalmente possono godersi il giusto riposo dopo una vita di lavoro. Per poterla ottenere però, bisogna rispettare alcuni rigidi requisiti.
Ad oggi vale ancora Quota 102, la manovra che ha permesso a tantissimi di andare finalmente in pensione qualche anno prima ma, una volta scaduta questa a fine 2022, sarà inevitabile il ritorno della temutissima legge Fornero. A meno che il nuovo Governo non pensi ad una soluzione alternativa.
Ogni partito sta proponendo il suo programma in vista delle elezioni del 25 Settembre 2022 e uno dei punti che interessa a milioni di italiani è proprio la pensione. Nel caso in cui dovesse vincere la Lega, cosa pensa di fare il leader Matteo Salvini in merito alla legge Fornero?
Agli sgoccioli del mandato di Mario Draghi, che ha presentato le sue dimissioni già qualche settimana fa, tutta Italia è in fermento e ogni fazione politica sta proponendo le sue idee per i tanti problemi che stiamo vivendo in questo particolare periodo storico.
Sussiste ancora il problema Covid, vaccini e greenpass, che ha già spaccato l’Italia in un incubo che ancora non vede la fine; più recente è la crisi del gas e i prezzi vertiginosi della vita e dei beni di prima necessità, un tema caldissimo che, in questo momento, sembra avere la priorità.
L’idea di Matteo Salvini contro la legge Fornero
Non è stato dimenticato però il problema pensioni, che dall’inizio 2023 saranno regolate dalla vecchia legge Fornero, mai abrogata ma calmierata dalle diverse iniziative del Governo, a partire da Quota 100. Il leader della Lega Matteo Salvini si è già espresso in merito alla questione, diverse volte.
In generale la coalizione di centro-destra sta dando molta importanza ai sussidi pensionistici; in prima linea l’innalzamento delle pensioni minime, sociali e d’invalidità. Inoltre si richiede maggiore flessibilità per l’età di uscita dal lavoro.
Per evitare la temuta Fornero -secondo la quale si può andare in pensione solo dopo i 67 anni di età anagrafica- Salvini ha proposto Quota 41, che non tiene conto dell’età anagrafica, ma di quella lavorativa. Ciò significa che dopo 41 anni di anzianità contributiva, sarà possibile andare in pensione a prescindere dall’età fisica.
Il costo della manovra sarebbe comunque salato: 8 milioni di euro l’anno per le casse dello Stato. Una spesa che al momento è impossibile contabilizzare, date l’impellenza di altre manovre a sostegno di imprese e cittadini contro il caro-vita.