Possono capitare errori di computazione o errori umani che portano l’INPS a non riconoscere il pagamento di una pensione. Spesso la cosa risulta nel salto di un mese di pagamento, cosa che fa infuriare i pensionati di tutta Italia.
Vedersi sparire senza un’apparente ragione una mensilità della pensione del conto corrente può essere un brutto shock. Purtroppo gli errori accadono anche negli uffici dell’INPS, ed è molto problematico che questo succeda, specie se consideriamo quanto difficile sia per un pensionato tentare di correggere tale errore.
Spesso questo è il risultato di errori di calcolo o umani nel corso delle verifiche dei dati dei pensionati, in particolare nel verificare se i percettori della pensione sono ancora in vita. Visto il gran numero di pensioni pagate ogni mese dall’INPS, qualche volta può sfuggire un errore. Emblematico è il caso di una donna di Torino, a cui è stata bloccata la pensione perché risultante morta.
Pensioni non pagate, cosa sta accadendo con l’INPS
La donna in questione risponde al nome di Mariacristina Fornelli Bardina e si è trovata nella situazione paradossale di dover dimostrare di essere ancora in vita. La signora Bardina è una ex insegnante di Balangero, in provincia di Torino, in pensione dal 2004. Il 30 giugno scorso la signora ha ricevuto risposta negativa alla richiesta di pagamento della pensione. L’INPS aveva bloccato la pensione perché dai loro registri la signora risultava morta a partire dal 15 giugno 2022. Il 4 luglio 2022 la signora Bardini si è resa conto di non aver ricevuto il pagamento della pensione, perciò ha chiamato la sua banca per chiedere spiegazioni. La risposta, completamente inaspettata, dell’operatore è stata che l’INPS stessa aveva bloccato il pagamento della pensione in quanto la signora risultava morta.
A quanto pare si è trattato di un caso di omonimia, che ha fatto fare confusione agli uffici dell’INPS, ma questo non toglie come la 70enne di Balangero abbia dovuto produrre le prove del suo essere ancora in vita per poter accedere alla pensione. La signora si è dovuta rivolgere al Comune di Balangero, perché le producesse e rilasciasse quella che si chiama “dichiaraizone di esistenza in vita”, prontamente inviata, il giorno dopo l’accaduto, sia alla banca che alle sedi INPS di Torino e Roma. La prontezza con cui la signora Bardini ha eseguito tutte le procedure necessarie l’ha salvata da ulteriori problemi, in quanto, con il certificato di morte, la banca avrebbe presto chiuso anche il suo conto corrente. Fortunatamente questa evenienza è stata evitata, ma rimane da sciogliere il nodo del blocco della pensione, tutt’ora attivo. La storia, infatti, non ha ad oggi un finale, visto che dall’INPS non si è ancora mosso nulla e per due mesi di fila la signora non ha percepito l’assegno pensionistico.