L’aumento dell’inflazione si accompagna a problemi diminuzione del potere d’acquisto. Lo stato prevede dei sistemi di adeguamento che permettono quantomeno alle pensioni di aumentare in base a quanto aumenta l’inflazione. Sapete cos’altro gode degli stessi sistemi di adeguamento? Le multe.
Nel 2023 ci sarà un aumento generale delle multe sulla strada. A quanto pare l’aumento sarà del 10% e interessaerà tutte le sanzioni previste dal Codice della Strada, dal divieto di sosta al superamento di velocità massima, dal passaggio in ZTL all’utilizzo di un cellulare mentre si guida.
Ecco quindi che se ieri una sosta in uno spazio con divieto portava a una sanzione di 42 euro, da gennaio 2023 la sanzione aumenterà a 46 euro.
Se oggi ti beccano alla guida con il cellulare la multa non è più di 165 euro, ma di 181. Tutto a causa del sistema di adeguamento delle sanzioni amministrative che lo Stato italiano prevede in caso di aumento dell’inflazione. Con il tasso di inflazione salito ormai all’8,4%, le multe per l’infrazione del Codice Stradale aumentano di conseguenza.
L’aumento del 10% è calcolato sulla previsione che da oggi al 1 gennaio 2023 il tasso d’inflazione sia aumentato ancora e si aggiri attorno al 10%. Un livello non troppo lontano da quello attuale, visto che è già salito dal 5% all’8% in pochi mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. Le associazioni di consumatori si sono già mobilitate, preoccupate di come questa ulteriore spesa aumentata possa gravare sulle già martoriate finanze dei cittadini italiani. Gli automobilisti si troverebbero in una brutta situazione se per un piccolo errore dovessero trovarsi a pagare sanzioni molto salate.
L’associazione Asaps (Associazione sostenitori Polstrada) ricorda come l’ultimo incremento di questo tipo fu soltanto dello 0,2%. Una miseria rispetto all’aumento del 10% che vedremo all’inizio del nuovo anno. I portavoce dell’associazione ci tengono a far notare al Governo come il rispetto delle regole della strada non debba essere sovrapposto alla possibilità delle persone di vivere una tranquilla vita quotidiana, senza l’ansia di dover badare alle innumerevoli spese da affrontare. A questo proposito l’associazione richiede al Governo un intervento per prevenire l’aumento delle sanzioni, bloccando il processo di adeguamento per l’anno prossimo.
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