Al peggio non c’è mai fine, ma la crisi sembra andarci davvero vicina. La spesa costa troppo cara, lo testimonia il prezzo del pane.
Le conseguenze del coinvolgimento dell’Occidente nella crisi tra Ucraina e Russia si stanno facendo sentire, più violente che mai. Se all’inizio si credeva una situazione risolvibile, in realtà si è rivelata una vera e propria catastrofe, dalla quale era meglio rimanere lontani.
La preoccupazione per gli approvvigionamenti del gas di Putin hanno letteralmente fatto impazzire il mercato, portando alle stelle il costo dell’energia. Essendo questa indispensabile alla produzione di qualsiasi prodotto base, era inevitabile un aumento del costo della vita.
Adesso però la situazione sta davvero sfuggendo di mano e le prospettive per il futuro hanno dell’assurdo. Tutti ci siamo resi conto dell’aumento sul carrello della spesa. Tutti i prodotti che fino a qualche mese fa compravamo con tranquillità adesso hanno raddoppiato, o peggio, il prezzo.
Per una famiglia minima di tre persone si può pensare ad un rincaro di 100 euro o più al mese soltanto sulla spesa alimentare, senza contare il resto delle spese necessarie tra affitti, bollette e benzina. Già una terribile notizia è arrivata pochi giorni fa.
Latte e pane alle stelle: come faremo a comprare da mangiare?
Con elevato allarme, Granarolo e Lactalis hanno comunicato che, senza interventi mirati ad aiutare le aziende a sostenere i costi di produzione, il latte rischia di raggiungere i 2 euro al litro. Un prezzo impensabile. E se due grandi aziende hanno difficoltà a coprire i costi, figuriamoci i piccoli lavoratori autonomi o dipendenti.
L’ennesima stangata è quella del pane, che potrebbe arrivare a costare 6 euro al chilo in un futuro non troppo lontano. Lo ha comunicato l’Unipan (Unione dei panificatori della Campania di Confcommercio). I gestori non riescono a coprire le spese di gestione.
Le alternative sono due: chiudere bottega o aumentare il prezzo dell’alimento più consumato in Italia, la base della nostra alimentazione quotidiana. I cittadini hanno già ristretto la spesa e cambiato le loro abitudini per risparmiare, passando ai discount più convenienti.
Nonostante tutto si spende comunque di più, è quindi logico pensare che se il prezzo del pane dovesse schizzare alle stelle saranno in molti a decidere di non comprarlo e prepararlo in casa. Una tragedia per tutti i produttori.