Contro il caro bollette interviene di nuovo il Governo. Il premier Mario Draghi mette sul piatto un altro piano di aiuti, in particolare per le imprese. Questo dovrebbe permettere a molti di salvarsi dai costi astronomici che hanno raggiunto le bollette della luce in questo periodo.
Il Governo si appresta a mettere in campo una nuova ondata di aiuti per famiglie e imprese. Si tratta di nuove possibilità di bonus a credito d’imposta che potranno tornare utili per impedire di soccombere alle spese folli che stanno costituendosi con l’inflazione da una parte e le bollette altissime dell’altra.
I partiti erano più o meno tutti concordi che 10 miliardi di euro fosse il minimo indispensabile che il Governo potesse pagare in termini di aiuti alle famiglie e alle imprese.
Bollette, il premier Draghi mette le mani al portafoglio un’altra volta
Il Governo, tuttavia, ha deciso di stanziare un fondo di 8 miliardi per aiutare gli italiani, continuamente martoriati dalle spese astronomiche che devono sostenere in questo momento di crisi. La proposta è stata stilata e si attende soltanto la proposta del Governo al Parlamento. A quel punto la proposta potrà essere approvata o respinte.
Gran parte del fondo è stato recuperato grazie alle entrate dell’extra-gettito delle imprese dell’energia. A differenza di quanto accaduto precedentemente, il Governo intende dirottare questi 8 miliardi di euro di aiuti sopratutto alle imprese. Ci si è accorti, infatti, che sono le imprese a star pagando maggiormente il prezzo del caro bollette, e questo si riflette poi sul resto dell’economia, in particolare su tutte le persone che devono comprare i prodotti delle stesse imprese a prezzi maggiori.
Per le imprese, quindi, arriverà l’estensione per 3 mesi del credito d’imposta per il caro energia. Per quanto riguarda le imprese considerate energivore, questo si concretizzerà nella possibilità di scontare del 25% le bollette, tutte le imprese, invece, che consumano da 16,5 chilowattora di energia avranno uno sconto tramite credito d’imposta del 15% o 20% (i calcoli precisi devono ancora essere effettuati). Non è certo, invece, il finanziamento di una cassa integrazione gratuita sul modello di quella già utilizzata durante la pandemia. Le speranze che questa misura possa trovare spazio sono ancora alte, visto che una cassa integrazione gratuita utilizzabile da tutte le imprese, anche solo per 2 mesi come nel caso della pandemia, farebbe molto comodo.