L’Italia, insieme al resto dell’Unione Europea, comincia a mettere in opera il piano di risparmio energetico. Sono previsti dei rigidi paletti al consumo di energia e multe fino a 3.000 euro per coloro che non li rispettano.
Il piano di Bruxelles prevede che si risparmi il 15% dell’energia. Questo vale per la maggior parte dei paesi dell’Unione, ma con 2 distinguo. Il primo è che la partecipazione a questo piano è su base volontaria, con la possibilità di renderla obbligatoria in caso di necessità estrema, il secondo è che l’Italia dovrà risparmiare soltanto il 7% dell’energia.
Questo significa che il sacrificio per gli italiani sarà inferiore a quanto previsto, ma non per questo non ce ne sarà uno. Il Governo Draghi ha previsto una serie di misure da introdurre per rendere reale questo risparmio energetico. Questi si compongono di una serie di accorgimenti e obblighi che intensifichino la lotta agli sprechi e delle multe che impongano a tutti quanti di seguire le misure stesse.
In primis, la questione dei riscaldamenti. Il problema della crisi energetica in inverno è il massiccio utilizzo di riscaldamenti elettrici o a gas. Per tutte quelle abitazioni che utilizzano questi tipi di impianti di riscaldamento c’è l’obbligo di non impostare la temperatura massima al di sopra die 19°C. Signifca 1 grado in meno di quanto concesso fino ad ora. La riduzione della temperatura massima si accompagnerà all’imposizione di una sospensione dell’utilizzo del riscaldamento 1 ora prima dei quanto previsto adesso. Questo si traduce in un inverno un po’ più freddo, ma un risparmio energetico generale che andrà dai 3 ai 6 milioni di metri cubi in un anno secondo quanto riferito dal Ministro della Transizione Ecologia Roberto Cingolani.
Secondo il decreto emanato dal Governo riguardo questo argomento, i controlli saranno fatti a campione e con un monitoraggio della rete nei punti di prelievo. Questo dovrebbe garantire che la maggior parte della popolazione segua le nuove regole, a fianco al deterrente di una sanzione per chi venisse beccato a non rispettare le misure prese. La sanzione amministrativa, che fa riferimento al Testo Unico sull’Edilizia del 2001, sarebbe compresa tra i 516 euro e i 2.582 euro.
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