Il gas proveniente dalla Russia era stato bloccato il 31 agosto, e secondo quanto detto da Gazprom, sarebbe dovuto ripartire il 3 settembre. Così non è stato e l’effetto sui mercati del prezzo del gas è immediato. Prepariamoci a una nuova ondata di rialzi.
Era stato minacciato più e più volte dall’inizio dell’invasione in Ucraina e alla fine è successo: la Russia ha bloccato i rifornimento di gas verso l’Europa. La chiusura di 3 giorni annunciata da Gazprom a partire dal 31 agosto si è rivelata una chiusura totale del gasdotto Nord Stream 1, visto che al 3 settembre, il gasdotto non è stato riaperto come precedentemente detto.
Questa volta la maschera di Gazprom, fatta di impianti malfunzionanti, interventi di manutenzione e quant’altro, cade almeno in parte, dato che a detta del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, i rifornimenti di gas non verranno riaperti finché non saranno state sospese le sanzioni economiche che l’Unione Europea ha imposto alla Russia.
Gas rubinetti chiusi. E arriva subito un colpo mortale sul prezzo
La giustificazione ufficiale a questa decisione da parte del Cremlino è che le sanzioni non permettono di riuscire a riparare i guasti che bloccano il gasdotto.Per quanto prevista, questa eventualità ha e avrà un impatto sui mercati. Il prezzo del gas è di nuovo schizzato verso l’alto, in particolare sulla piazza Ttf di Amsterdam, la principale piazza di contrattazione del gas in Europa, dove il prezzo arriva a 275 euro per megawattora. Il prezzo si è poi abbassato leggermente a 266 euro al megawattora, ma la situazione è comunque molto complessa. Il prezzo del gas si stava lentamente abbassando con l’avvicinarsi della decisione dell’Unione Europea sul tetto massimo al prezzo del gas, ma la reazione di Mosca è stata immediata ed efficace per continuare a mantenere la pressione economica su un’Europa ormai sempre più piegata.
Attualmente in Italia ci sono già grosse difficoltà con l’arrivo delle bollette. Molte imprese potrebbero non resistere ai pagamenti esagerati e sarebbero costretti a chiudere presto. Alcuni ristoranti e piccole attività produttive stanno già aumentando i prezzi dei propri prodotti per poter sopravvivere e tutto il settore agricolo sta soffrendo. Il blocco del gas da Mosca potrebbe infierire ulteriormente su una situazione già molto difficile.