Il pensiero del gas incombe come un incubo sulle teste degli italiani e l’ipotesi più temuta è il razionamento: come si procederà con i termosifoni?
Come sappiamo l’incubo dei prezzi del gas continua ormai da mesi, così come in generale su tutta l’energia elettrica e sulla benzina. Prezzi del genere non si erano mai visti e le famiglie si trovano in seria difficoltà ad arrivare a fine mese.
Durante tutto il periodo estivo si è parlato di piani per lo stoccaggio del gas in previsione della stagione invernale; adesso l’autunno è alle porte e la questione diventa più incombente che mai.
Di media nelle case italiane, il gas viene utilizzato principalmente in tre modi: per cucinare, per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti. Considerando che durante l’estate quest’ultimo uso viene a mancare, le bollette sono già state un salasso.
Le bollette mensili sono praticamente triplicate, e senza tener conto del consumo di gas che si farà per l’accensione inevitabile dei riscaldamenti, nei mesi più freddi. Oltre il problema prezzo sorge anche quello del razionamento.
L’ipotesi che il Governo imponga in qualche modo un razionamento, come successo con l’energia elettrica e i condizionatori, è più che valida. Fino ad ora sono state fatte soltanto delle speculazioni, ma sembra che un primo piano ufficiale di razionamento stia per arrivare.
Tra le ipotesi per il risparmio, si pensa a spegnere luci di monumenti e lampioni stradali in anticipo, far chiudere qualche ora prima anche negozi e aziende e di inserire nuovamente la settimana corta a scuola, da Lunedì a Venerdì.
Per il razionamento del gas l’idea sarebbe di iniziare ad accendere i termosifoni con 15 giorni di ritardo rispetto alla norma, abbassando la temperatura di 2 gradi; inoltre per risparmiare sui consumi pubblici, tutti i dipendenti pubblici potrebbero lavorare in smart working.
Questa manovra permetterebbe un risparmio sui consumi dell’8%. Si risparmierebbe ancora di più accendendo i riscaldamenti un’ora in meno ogni giorni.
Le previsioni non sono rosee, perché senza illuminazione notturna e con la chiusura anticipata dei negozi, rientrerebbe in atto un vero e proprio coprifuoco, l’ennesimo smacco alla libertà dei cittadini già vissuta con il Covid.
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