Secondo i sondaggi, Giorgia Meloni è la candidata che più di tutti ha la possibilità di salire a Palazzo Chigi. La leader di Fratelli d’Italia, tuttavia, si troverà ad essere alla testa di un paese molto complesso da gestire, soprattutto in questa situazione critica.
L’ondata dell’inflazione ha colpito il nostro paese come un fiume in piena, portando caos e problemi di ogni tipo sul fronte economico. Chiunque salirà a Palazzo Chigi in seguito alle elezioni del 25 settembre dovrà farsi carico di questi problemi e delle loro soluzioni. I candidati hanno già cominciato a proporre possibili soluzioni per migliorare le cose.
Dopo la grande crisi innescata dalla pandemia di Covid-19, tutta l’Europa si augurava una grande ripresa economica che avrebbe risollevato tutta l’Unione.
Se Giorgia Meloni diventerà premier dovrà subito affrontare un problema enorme
Invece la guerra in Ucraina e le sue ricadute sull’economia hanno rovinato la festa a tutti quanti. L’inflazione ha messo in ginocchio tutti i paesi dell’Unione Europea, martoriata dai problemi della pandemia e ora anche dalla crisi energetica. In Italia il tasso in inflazione è il più alto dal 1985: 8,4%.
Questa è la situazione che il nuovo Governo, che verrà eletto con le elezioni del 25 settembre, si troverà a dover gestire. Una situazione molto complessa, che richiede interventi mirati e una quantità innumerevole di fondi per aiuti alle famiglie, per le imprese, riforme strutturali sulle pensioni e sul Fisco, senza contare il dover tenere il passo con il PNRR, che potrebbe valere molti soldi europei. Una parte fondamentale degli aiuti dovranno andare alle famiglie. In questo momento in cui l’inflazione è aumentata, il potere d’acquisto dei lavoratori è ai minimi storici, con i prodotti di prima necessità aumentati di prezzo fino quasi del 10%.
Seconda parte fondamentale sono gli aiuti alle imprese, tema caro in particolare alla frangia più centrista del centrodestra. Le imprese sono un tema molto delicato, visto che l’inflazione, ma sopratutto il rincaro energetico le sta mettendo in grande difficoltà. Molte cominciano a chiudere o a aumentare talmente tanto i prezzi che i clienti finiscono per abbandonarle. Emblematico il caso della pizzeria Funky Gallo di Brescia, che si è trovata costretta ad aumentare i prezzi delle pizze margherite a 10 euro per poter tenere il passo con delle bollette ormai insostenibili.