3 mila euro in più nella busta paga: così gli statali affronteranno il caro bollette

Il Tesoro ha dato il via agli arretrati di stipendio dei dipendenti statali. Per loro il caro-vita sarà meno pesante, visto che si ritroveranno con 3.000 euro in più in busta paga. Per alcuni saranno addirittura più di 4.000.

Un autunno che si prospetta meno difficile per 545.000 dipendenti statali. I nuovi contratti discussi negli ultimi mesi rendono molto più felice la vita dei dipendenti, con stipendi più alti, adeguati all’attuale situazione, e una serie di arretrati che arriveranno tra i mesi di ottobre e dicembre del 2022.

Foto ANSA Firma: Luca Zennaro

3 mila euro in più nella busta paga

I contratti aggiornati sono quelli di 4 settori specifici tra i dipendenti statali: i dipendenti degli enti locali (sia regionali che comunali), dipendenti delle funzioni centrali (quindi dipendenti dei ministeri e delle agenzie fiscali), della sanità (infermieri e personale sanitario) e dipendenti delle scuole. Per questi arriveranno tutti gli arretrati dei contratti ritrattati per gli anni dal 2019 al 2021. I dipendenti ministeriali, che hanno firmato a maggio 2022 il nuovo contratto, hanno già ricevuto gli arretrati per 2.900 euro lordi.

Tra ottobre e dicembre toccherà anche ai dipendenti della sanità pubblica e delle funzioni centrali. Nel caso dei dipendenti delle funzioni centrali, gli arretrati saranno intorno ai 3.000 euro, così come accaduto per i dipendenti degli enti locali. Il sacco di soldi più pesante, però, lo avranno i dipendenti della sanità pubblica, in particolare gli infermieri. I dipendenti della sanità pubblica riceveranno dagli arretrati una somma che di media oscilla tra i 2.265 e 3.135 euro, ma per gli infermieri è stata riconosciuta una indennità straordinaria nel nuovo contratto, che fa lievitare le cifre fino a 3.777 euro per i livelli più bassi, fino a 4.736 euro per la fascia più alta, la D6.

Foto ANSA Firma: Croce Rossa Italia

Occorrerà attendere ancora per la discussione e riformulazione dei contratti legati alla scuola. Questi sono i più complessi da ritrattare, in primis per i fondi, visto che con i fondi rimasti stanziati per questo intervento gli stipendi dei professori aumenterebbero di soli 100 euro lordi al mese. Molto poco rispetto a tutti gli altri. Il Governo Draghi si era detto pronto a trovare i nuovi fondi per questo ulteriore intervento in sede della prossima legge di Bilancio, ma la crisi di Governo ha cambiato i piani. Toccherà quindi al nuovo esecutivo gestire la situazione dei contratti dei dipendenti delle scuole pubbliche.

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