Reddito di Cittadinanza, ora costa di più

Il Reddito di Cittadinanza sta subendo, anche se in maniera diversa, gli effetti dell’inflazione. Le ricariche sulle carte dei beneficiari non sono mai state così alte e lo Stato sta spendendo sempre di più per aiutare i cittadini in difficoltà economiche. Ecco cosa succede.

Similmente a quanto accade con le pensioni, anche il reddito di cittadinanza ha un meccanismo che ne aumenta l’importo in caso di necessità. Al momento attuale la necessità è quella di non far perdere il potere d’acquisto della misura di fronte all’inflazione che ha ormai raggiunto il tasso di 8,4%.

Foto ANSA Firma: Polizia di Stato

Se nel 2019 le ricariche del reddito di cittadinanza arrivavano ad una media di 530 euro al mese, oggi il beneficio ha raggiunto i 580 euro al mese. Questo, moltiplicato per il numero crescente di richieste e beneficiari a causa della crisi economica, ha portato lo Stato a spendere, nel solo 2022, circa 10 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza. I beneficiari attualmente ammontano a 1,17 milioni di nuclei familiarid in tutta Italia.

Questi dati rendono il reddito di cittadinanza un punto cardine attorno a cui ruota una parte della campagna elettorale in vista del 25 settembre. Dal Centrodestra sono sempre arrivate voci molto negative nei confronti del reddito di cittadinanza e attualmente il programma della coalizione Salvini – Meloni – Berlusconi prevede un netto taglio alla spesa per il sussidio, se non la sua eliminazione completa. Anche spostandosi verso sinistra le posizioni non sono meno critiche. Il Terzo Polo di Renzi e Calenda parla di una netta riduzione delle risorse per il reddito di cittadinanza, che attulamente assorbe un terzo delle risorse della Legge di Bilancio, e anche il PD parla di un sostanziale ridimensionamento del costo del sussidio.

Foto ANSA Firma Daniele Carotti

A ergersi in difesa della misura sono i suoi ideatori. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte continua a difendere a spada tratta la misura di assitenza che è diventata una bandiera per il partito stesso. Lo stesso Governo Draghi ha dovuto inserire una serie di correttivi per rimettere a posto una misura che aveva dimostrato essere molto sensibile a truffe e errori burocratici. Lasciando da parte il tema della riimmissione dei disoccupati nel mercato del lavoro, punto su cui il reddito di cittadinanza ha fallito su tutta la linea, si è dovuto correggere il sistema dei centri per l’impiego e dei navigator, che si sono dimostrati inefficenti. Inoltre ci sono stati numerosi interventi per quanto riguarda i controlli sui beneficiari, in modo che non ci fosse chi approfittasse dei soldi del reddito di cittadinanza senza averne diritto.

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