La nuova tessera sanitaria sarà senza microchip per via della crisi dei semiconduttori, ma ora prenotazioni e visite sono a rischio
Chi riceverà a breve la nuova tessera sanitaria molto probabilmente avrà quella senza il classico microchip installato nella parte laterale della scheda. Il motivo riguarda la recente crisi di produzione dei semiconduttori che ha coinvolto tutto il mondo. I maggiori produttori globali, infatti, non riescono a soddisfare la domanda che ha superato l’offerta.
Tuttavia, in Italia sta tenendo banco il caso dell’assenza di microchip sulla tessera sanitaria. Se, in un primo momento, può sembrare un fattore poco determinante, in realtà potrebbe portare a problemi con prenotazioni e visite specialistiche. Ecco perché.
L’assenza di microchip sulla nuova tessera sanitaria potrebbe essere un vero problema. Questa, infatti, permette ai cittadini di accedere a servizi on line, come la prenotazione e le visite specialistiche direttamente dalle piattaforme della Pa, con l’utilizzo della firma digitale. A rendere ancora più caotica la situazione si sono aggiunte le proteste delle varie Asl e delle associazioni.
Ad oggi, però, non dovrebbero esserci problemi di accesso ai servizi della farmacia, in quanto basta anche solo il codice a barre della tessera. Tuttavia, la prenotazione di una visita specialista che prevede l’obbligo di inserimento della carta che ha il chip risulta problematica. Si tratta di un ostacolo soprattutto per le Regione che hanno puntato maggiormente sulla tecnologia, come Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori, insieme al presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, hanno manifestato la loro indignazione per la situazione attuale. Ha fatto molto discutere, infatti, il decreto pubblicato il 9 giugno, dove si specifica che le tessere sanitarie potranno essere stampate anche senza il famoso microchip.
A far loro da eco ci ha pensato Laila Perciballi, avvocato e consulente alla sanità delle associazioni sopraccitate. Secondo la Perciballi, si tratta di una decisione che è “in assoluto contrasto con la rivoluzione digitale nella Pubblica amministrazione che ambirebbe, evidentemente solo a parole, ad una sanità moderna”. Senza l’utilizzo del microchip sulla tessera, infatti, i cittadini avranno maggiori difficoltà per effettuare servizi importanti per la propria salute.
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