E’ in arrivo una nuova stangata per gli italiani. I risparmi si ridurranno sempre di più.
L’inflazione cresce sempre di più. La crisi economica dell’Italia si fa costantemente più grande con il passare delle settimane. Il conflitto tra Ucraina e Russia ha solo acuito una situazione precaria. L’aumento generale dei prezzi, anche di beni di prima necessità, rappresenta un grande problema specialmente per i ceti medi e bassi. L’inflazione, in base agli ultimi dati, è arrivata quasi all’8%. Una percentuale mai avuta nell’ultimo decennio. I rincari energia, gas e materie prima stanno mettendo in ginocchio anche le imprese costrette a loro volta, in base ad un effetto a catena, ad aumentare il prezzo di mercato per coprire la maggiorazione costi. Dall’altra parte gli stipendi non sono cresciuti per niente, anzi restano tra i più bassi d’Europa. Il Governo ha anticipato la rivalutazione delle pensioni al 2% già dal prossimo mese. Una mossa che non porterà alcun beneficio in quanto ogni pensionato avrà tra i 10 ed i 40 euro in più al mese. Anche i risparmi delle famiglie si stanno riducendo. La BCE ha provveduto ad alzare il costo del denaro con una manovra restrittiva. Chi ha un mutuo pagherà molto di più rispetto allo scorso anno.
Secondo il Codacons le famiglie si troveranno a pagare 711 euro in più nell’ultimo trimestre dell’anno. I prezzi dei beni alimentari subiranno un rincaro del 10% su base annuale. In media una spesa costerà 16 euro in più rispetto allo stesso periodo 2021. Questo dato va moltiplicato per numero di volte che una famiglia va al supermercato. La stangata maggiore da ottobre ci sarà sulle bollette dell’energia elettrica e del gas. Arera ha già comunicato che la luce sarà più cara del 20% ed il gas 20%. Facendo due conti si spenderà quasi 1.000 euro in più rispetto al 2021 (250 euro al mese circa).
Con l’arrivo di settembre si inizierà anche a comprare materiale scolastico. Anche qui l’inflazione ha avuto il suo effetto negativo. I prezzi di quaderni, zaini, libri di testo e tutto il materiale che serve ad un bambino per andare a scuola costerà in media il 7.3% in più. Una famiglia, per ogni figlio studente, si troverà di fronte ad una spesa maggiorata complessivamente tra i 300-400 euro.
Resta infine l’incognita legata al caro carburante. Il taglio delle accise resterà in vigore fino al prossimo 20 settembre. In attesa delle elezioni politiche del 25 settembre, il Governo in carica non ha il potere di poter decidere se prorogare questo sconto. Il tempo stringe ed alle porte si fa sempre più largo lo spettro di una recessione che avrebbe effetti drammatici per l’Italia.
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