Brutte notizie per i pensionati il prossimo mese di settembre: vediamo cosa sta per accadere
Settembre è ormai alle porte e per i pensionati rappresenta il momento della rivalutazione della pensione mensile. Il Decreto Aiuti bis ha approvato nei mesi scorsi una rivalutazione in misura del 2% delle pensioni. Ai fini della rivalutazione delle pensioni 2022, la pensione totale di riferimento deve essere considerata al netto dell’incremento transitorio e cessa i gli effetti al 31 dicembre 2022.
Aumento pensioni 2022: a chi spetta?
Gli aumenti delle pensioni per anticipo della rivalutazione spettano solo a coloro che hanno redditi annui entro i 35mila euro annui. In poche parole sono i pensionati che percepiscono un trattamento mensile pari o inferiore a 2.692 euro.
Le pensioni aumenteranno con la nuova rivalutazione al 2% a partire dal primo ottobre e fino a dicembre, tredicesima compresa. Restano invariati gli importi di pensione che si percepiscono nei mesi di agosto e settembre.
Gli aumenti delle pensioni per effetto della rivalutazione anticipata delle pensioni al 2% saranno comunque minimi: si tratta, infatti, di qualche decina di euro al mese. In buona sostanza non cambierà praticamente nulla per i pensionati perchè l’aumento è praticamente esiguo. Come si può pensare di dare un sostegno concreto ai pensionati dandogli praticamente tra i 10 ed i 40 euro in più al mese?
La decisione presa risulta essere ancora di più discutibile se rapportata alla situazione economica che sta vivendo il nostro Paese. Tra la crisi energetica per il caro bollette luce e gas ed un tasso d’inflazione che schizza sempre di più alle stelle, il potere d’acquisto si è praticamente dimezzato. Non saranno certamente le rivalutazioni al 2% delle pensioni a cambiare la nostra economia sempre più in ginocchio ed a rischio elevato di trovarsi sempre di più in recessione da qui a poco.
Aumento pensioni 2022: occhio ai conguagli Irpef
La rivalutazione pensioni da ottobre diventa praticamente nulla per coloro che si trovano a debito dopo dichiarazione redditi. Indicando infatti l’INPS come sostituto d’imposta, il pensionato si vedrà tagliare automaticamente l’importo a debito. Ragion per cui l’aumento della pensione risulterà praticamente nullo per le sue tasche nel suddetto mese. La mossa del Decreto Aiuti bis può definirsi un’autentica beffa per tutti i pensionati che restano sempre in difficoltà nonostante la rivalutazione anticipata della loro pensione. Una batosta di cui non se ne sentiva il bisogno.