Per quanto un po’ tutti stiano risentendo della crisi energetica, alcune imprese lavorano così tanto da potersi permettere di pagare di più i dipendenti. Gli ordini arrivano a velocità mostruose, tanto da costringere l’azienda a tenere aperta la produzione anche nel weekend, pagando maggiormente i lavoratori.
Luxottica sembra immune dagli effetti della crisi. In realtà anche la multimilionaria azienda di Leonardo del Vecchio sta subendo gli aumenti delle bollette della luce e del gas, ma in questo periodo gli ordini sono talmente tanti da poterli ignorare.
La produzione di Luxottica, anzi, sta aumentando, proprio per la forte richiesta dei loro prodotti. A settembre, la fabbrica principale del gruppo, quella di Agordo, rimarrà aperta per 4 sabati al mese. Prima la produzione si interrompeva al venerdì, ma le condizioni favorevoli e la necessità di fare cassa hanno portato i dirigenti Luxottica verso questa decisione. Naturalmente i sabati in fabbrica non saranno considerati come ore di lavoro normali, ma straordinari, pagati doppio.
Luxottica conferma che pagherà il doppio per le ore di straordinario che i loro dipendenti si offriranno di fare il sabato di aperture delle fabbriche. Ai dipendenti viene data la possibilità di partecipare agli straordinari in maniera volontaria, ma si prevede adesione massiccia. Un po’ di soldi in più in busta paga non fanno certo male, specie in questo periodo. Un’iniziativa, questa, che aggiunge prove di quanto l’azienda di Del Vecchio tenga al benessere dei propri dipendenti, da sempre marchio di fabbrica del gruppo Luxottica. In passato ci sono state altre iniziative in questo senso, sempre da Luxottica: la “banca etica a ore”, il microcredito di solidarietà, il patto generazionale, il bonus vita. Tutti stimoli al lavoro dei dipendenti che ha reso Luxottica il miglior esempio di welfare aziendale in Italia.
Luxottica funge da esempio per molte altre attività meno note. A Galatone (Lecce), con la loro attività di packaging, Biagio e Michele Gatto hanno deciso di erogare un bonus in busta paga di 186 euro al mese fino a dicembre per tutti i loro 25 dipendenti, per aiutarli contro il caro-vita. In Calabria, il gruppo Callipo, che si occupa di tonno in scatola, ha previsto un premio di produzione di 800 euro più vari benefit e buoni benzina per i propri dipendenti.
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