Nel caso in cui si inviino le fatture elettroniche in ritardo, le sanzioni possono essere anche molto pesanti. Ecco cosa devi sapere.
A partire dal 1 luglio è entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i titolari di partita iva in regime forfettario. Non tutti sanno che nel caso di ritardi nell’invio delle fatture elettroniche, le sanzioni potranno essere anche molto salate.
Tanto per cominciare, va detto che l’obbligo in esame spetta ai forfettari che nell’anno 2021 abbiano ottenuto un ricavo superiore ai 25 mila euro. Sugli altri dunque non cade il predetto obbligo. Fatta questa precisazione, bisogna sapere che per le operazioni eseguite durante il mese di luglio, è bene procedere con l’invio delle fatture entro il 31 agosto se non si vuole andare incontro al pagamento di multe elevate. L’invio in ritardo della fattura elettronica, e dunque dopo la scadenza su citata, di fatto, espone all’applicazione di sanzioni di natura amministrativa. In particolare, il legislatore ha stabilito una sanzione che parte da un minimo di 500 euro che, dovendo essere compreso tra il 5 per cento e il 10 per cento dei corrispettivi registrati o che non risultano documentati. L’importo si aggira tra i 250 e i 2mila euro qualora la violazione non comportasse variazioni ai fini della determinazione del reddito.
Ad ogni modo, quelle citate sono le multe stabilite mediante Dlgs 471 del 1997 all’articolo 6, comma 2 e riguardano coloro che saltano il primo appuntamento fissato per la fine del mese di agosto e che dunque emettono le fatture elettroniche in una data successiva. Va detto comunque che sarà possibile sfruttare gli sconti contemplati con il ravvedimento operoso. In ogni caso, l’obbligo di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica anche ai regimi forfettari titolari di ricavi non superiori ai 25 mila euro nasce dalla volontà di contrastare l’evasione fiscale, fenomeno dilagante nel nostro Paese. Grazie a questo strumento, difatti, è possibile attuare dei controlli mirati che consentono di scovare in maniera più facile eventuali condotte illecite. Va detto che il Governo Draghi si è contraddistinto per la particolare attenzione verso la guerra agli evasori che si è tradotta nell’introduzione di misure più incisive e dure.