A Gennaio la consueta rivalutazione delle pensioni dovrebbe far aumentare gli importi di tutti, però molti si chiedono: è possibile avere l’aumento in anticipo?
In questo momento di prezzi alle stelle sono in tanti che potrebbero giovare di qualche soldo in più nella pensione mensile. Le tasche degli italiani sono sicuramente state messe a dura prova negli ultimi anni.
Dopo due anni di severe restrizioni a causa della pandemia, adesso la crisi si è aggravata a causa delle spese relative alla guerra in Ucraina; tutto ciò si è ovviamente ripercosso negativamente sulle tasche degli italiani.
Nell’aria si sente soprattutto incertezza, a causa dell’imminente cambio del governo il prossimo 25 Settembre. Sono tante le riforme e le azioni necessarie, e chissà il nuovo Governo come affronterà i problemi odierni.
Intanto una cosa è certa: a Gennaio le pensioni dovrebbero aumentare. Questo grazie alla rivalutazione annuale che viene calcolata in base ai dati raccolti nell’anno precedente. Data l’alta inflazione di questo 2022, nel 2023 le pensioni saranno aumentate in modo da garantire un minimo di potere d’acquisto, ormai sempre più esiguo.
Secondo dei calcoli approssimativi, non dovrebbero esserci pensioni inferiori ai 1.000 euro mensili; proprio le pensioni minime dovrebbero infatti rientrare nella stessa cifra. Tuttavia mancano ancora quattro mesi al 2023 e molti non sanno come arrivare a fine mese.
Per questo molti vorrebbero un aumento anticipato della pensione, e secondo l’ultimo decreto Aiuti bis è possibile. L’ultimo DL firmato da Mario Draghi stabilisce infatti che la perequazione delle pensioni venga anticipato al 1° Novembre 2022, con un aumento dello 0,2%.
Una mossa furba e per molti necessaria, quella dell’anticipo del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni 2021. Ricordiamo inoltre che il livello di inflazione odierno è pari all’1,9% e che quella calcolata dall’Inps il 1° Gennaio era pari a 1,7%.
Con l’anticipo della rivalutazione anche per il 2022, l’aumento in percentuale arriva addirittura al 2%. Dunque questo verrà applicato a tutte le pensioni dal 1° Ottobre 2022, per tutti i beneficiari che sono titolari di un assegno non superiore a 2.692 euro mensili.
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