In questi mesi l’Italia sta conoscendo un grosso problema di sovrapprezzo dei prodotti essenziali. Dalla pasta al pane, tutti i beni di prima necessità sono minacciati dall’inflazione e dal caro energia. Una soluzione sarebbe il blocco dei prezzi.
Sono mesi difficili per l’Italia questi che stiamo vivendo. L’inflazione e il caro energia stanno massacrando l’economia del nostro paese, sia al livello di famiglie che di imprese. Accanto alle già tragiche problematiche di mercato, a mettere ancora più sotto pressione i prodotti alimentari c’è la siccità, che sta aumentando ulteriormente il valore dei cereali, in primis il grano.
Questa combinazione di fattori ha fatto in modo che i prezzi dei beni alimentari di prima necessità subissero dei pesantissimi rincari.
Bollette e cibo, perchè si potrebbe tornare al blocco dei prezzi
Al supermercato non si riesce a trovare niente che non costi più di un anno fa. Le soluzioni da parte di tutti i partiti politici fioccano, ma occorre prestare attenzione, perché la situazione è grave per tutti e una soluzione che appaga alcuni potrebbe mettere altri ancora più nei pasticci.
Recentemente, il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, ha rilasciato un’intervista in cui si augura un intervento dello Stato per bloccare il prezzo di vendita dei prodotti di prima necessità. Questa soluzione viene proposta pensando ai consumatori, categoria che l’associazione Assoutenti rappresenta. Il blocco dei prezzi è uno strumento che può essere utilizzato dallo Stato. Con una legge lo Stato può imporre un prezzo massimo dei prezzi che un determinato prodotto può avere in Italia, di fatto andando a imporre un blocco alle normali logiche di mercato. In questo modo, nonostante l’aumento dell’inflazione, non ci sarebbero ulteriori aumenti di prezzi per le famiglie che devono fare la spesa.
Il rovescio della medaglia lo abbiamo pensando alle imprese che quei prodotti di prima necessità li producono. Mettendo un blocco al prezzo dei prodotti si obbligano le imprese a vendere quegli stessi prodotti a un prezzo non equivalente allo sforzo economico impiegato per produrlo. Questo mentre continuano ad aumentare i costi di produzione a causa del caro energia. La conseguenza sarebbe che alcune imprese, sopratutto quelle più piccole, si troverebbero in condizione di non poter più sopportare i costi di produzione andando in perdita e dovrebbero chiudere.