L’impennata delle spese per le bollette di luce e gas stanno martoriando i esercizi commerciali. Mentre i prezzi dei prodotti si alzano, un’iniziativa prende piede per mettere i consumatori al corrente della situazione disperata dei negozi.
Gli esercizi commerciali sono al collasso. Per molti è come rivivere, ma in maniera diversa, il caos che c’era durante la pandemia. Sono tanti i ristoranti, negozi, piccole aziende e altre attività che rischiano la chiusura per colpa dei costi esagerati dell’energia. Si pone la necessità di alzare i prezzi dei prodotti e di mettere al corrente i clienti delle difficoltà che stanno passando.
Circa una settimana fa era passata la notizia di una pizzeria di Brescia in cui il titolare, per rispondere alle critiche dei clienti sui prezzi, aveva agito in maniera diretta e incisiva.
Il titolare della pizzeria Funky Gallo ha esposto all’entrata del suo locale la bollette della luce di luglio. Una bolletta che richiedeva il pagamento dello spaventoso prezzo di 4.058,09 euro. Questo per comunicare in modo trasparente ai suoi clienti la difficoltà dell’esercizio e la necessità di aumentare i prezzi per rimanere aperti.
L’iniziativa del titolare della pizzeria Funky Gallo ha ispirato moltissimi suoi colleghi, prendendo rapidamente piede in Italia. Fipe-Confcommercio ha inviato a tutti gli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa una cornice con cui appendere alla vetrina dei propri negozi le bollette del mese di luglio. Si tratta di una inziativa di trasparenza verso i propri clienti, sulla stessa falsa riga di quanto fatto da Funky Gallo a Brescia. In questo modo l’associazione dei commercianti intende porre l’accento sul problema di come le bollette altissime dell’ultimo mese stiano influendo in maniera catastrofica sull’economia italiana e in particolare sulla possibilità di sopravvivenza delle imprese commerciali.
Secondo le stime, l’aumento medio del prezzo delle bollette per i commercianti è stato del 300%. Le bollette di luglio 2022 costano in media il triplo rispetto allo stesso periodo l’anno scorso, e questo solo limitandoci ai negozi. Per alcune imprese che producono beni la situazione è persino peggiore. Molte fabbriche e imprese stanno cominciando a chiudere i battenti per l’impossibilità di sostenere i costi di produzione. Nel loro caso l’aumento dei prezzi dei prodotti può essere una risposta molto poco efficace, per via delle dinamiche del mercato. Urge una soluzione rapida, con aiuti alle imprese da parte dello Stato.
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