L’inflazione è una delle più grandi sfide da affrontare per il nostro paese. Tutti, chi più e chi meno stanno soffrendo per la presenza dell’inflazione alta. Ecco, nello specifico, chi ci sta perdendo di più e chi di meno in questo periodo.
Attualmente il tasso di inflazione in Italia è all’8%. L’inflazione di questo periodo è diretta conseguenza del rincaro dei prezzi dell’energia, dovuto agli eventi del panorama intenazionale, in particolare per quanto concerne la guerra in Ucraina. A sollevare i prezzi del gas naturale sono le sanzioni imposte alla Russia per l’invasione e la guerra, ma anche della Russia stessa, che adopera le proprie contromisure.
Inflazione alta significa, riassumendo, che i prezzi dei prodotti e dei servizi salgono, ma non salgono di pari passo i redditi dei cittadini. Per questo motivo siamo in periodo di crisi economica. Mentre tutti i prezzi di quello che serve aumentano, noi continuiamo a guadagnare quanto guadagnavamo prima dell’aumento dell’inflazione. Ne resta che il potere d’acquisto dei redditi dei cittadini diminuisce e non basta più per gli acquisti indispensabili per la vita di una persona.
Questo fenomeno sta colpendo a vari livelli tutte le strutture sociali. I singoli contribuenti stanno soffrendo per l’aumento dei prezzi. Le famiglie si ritrovano a dover fare dei sacrifici per poter fare una comune spesa settimanale, visto che i soldi non bastano più per provvedere a tutte le spese, in particolare per le bollette. D’altro canto le aziende stanno attraversando periodi bui. L’aumento del costo dell’energia rende impossibili da sopportare i costi di produzione di quel che producono, così si trovano costrette ad aumentare il prezzo del prodotto finito. Quando anche questo non basta, le aziende finiscono per chiudere.
I pensionati, nonostante abbiano un potere d’acquisto inferiore a prima dell’aumento dell’inflazione, sono i più tutelati. Questo perché esiste il meccanismo della rivalutazione, che adegua l’importo delle pensioni allo stato attuale dell’inflazione. A rischiare maggiormente sono i lavoratori dipendenti, che non hanno un altrettanto efficace modo per equilibrare i propri stipendi ai rialzi dell’inflazione. L’unica cosa su cui possono contare sono gli aiuti statali e la possibilità di aumenti da parte dei datori di lavoro. Questi ultimi, tuttavia, sono in grossa difficoltà a mandare avanti un’azienda a causa dei problemi produttivi sopra descritti.