Il Superbonus 110% è una delle misure più discusse degli ultimi anni. Il suo fallimento è ormai evidente e il suo destino come principale bonus edilizio sarà deciso dopo le elezioni. Ecco quali sono le proposte.
Superbonus del 100% a rischio? In Italia crescono sempre di più le domande per poter usufruire del Superbonus 100% per la riqualificazione energetica degli immobili. L’Enea, l’istituto incaricato di verificare la correttezza delle pratiche, ha registrato che al 31 luglio il totale è risultato di 39,75 miliardi di euro. A giugno erano 35,2 miliardi. Per lo Stato italiano significa erogare crediti per 43,72 miliardi contro i 38,7 del mese precedente.
Disastro Superbonus, cosa accadrà dopo le Elezioni
Chi deve ristrutturare casa con il superbonus non ha quasi più tempo. Le scadenze vigenti sono:
- 31 dicembre 2022per gli edifici unifamiliari come le ville o gli immobili residenziali funzionalmente indipendenti, dove però è necessario che entro il 30 settembre risulti effettuato almeno il 30% dei lavori.
- 31 dicembre 2023, per gli edifici di Iacp ed enti assimilati, a condizione che entro il 30 giugno 2023 sia effettuato il 60% dei lavori, e per i condomini e gli edifici a proprietà unica e con un numero di abitazioni da 2 a 4: entro questa scadenza si potrà ottenere il superbonus del 110%.
- Dopo il 2023 l’agevolazione proseguirà per altri due anni al 110% soltanto per le abitazioni colpite da eventi sismici a partire dal 2009.
- Per tutti gli altri condomini invece l’agevolazione scende al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Le norme di recente introdotte nel decreto Aiuti rendono possibile alle banche che hanno ricevuto una terza cessione del credito di cedere a loro volta ai loro correntisti non consumatori: un meccanismo ora reso possibile per tutte le cessioni, a prescindere dalla data di comunicazione. Il decreto Aiuti bis, in arrivo, potrebbe allentare i vincoli della responsabilità solidale nelle cessioni, limitando ai casi di evidente colpa o dolo il possibile sequestro delle somme nei cassetti fiscali
Il prossimo esecutivo potrebbe decidere di modificare sensibilmente il nuovo finanziamento dedicato al Superbonus 110%. L’aumento dei costi delle materie prime e dunque anche dei materiali potrebbe cambiare gli scenari perchè il limite di spesa può decisamente aumentare nel corso del tempo. Occhio anche all’aumento del costo del denaro. La crescita di questo aspetto sta incidendo sulle somme ricavabili cedendo il credito. Stesso discorso vale anche per i costi dei finanziamenti per pagare i lavori nel periodo tra il loro inizio e l’incasso della cessione. Per questo motivo il rifinanziamento del fondo Superbonus da parte del nuovo Governo non è così sicuro.