Una sola e-mail e nessuna spiegazione. Ecco come sono stati scaricati i lavoratori di un’azienda all’inizio delle ferie. Nessun pagamento per il mese in corso e chiusura dell’azienda. I dipendenti vanno in sciopero.
40 dipendenti sono stati lasciati in strada dall’azienda che dava loro lavoro con una semplice e-mail di poche righe. I lavoratori adesso rivendicano i loro diritti con scioperi e manifestazioni, ma intanto non sono stati pagati.
Accade il 10 agosto ai dipendenti del gruppo Grancasa, 30 di stanza a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, e 10 a Mantova. I 40 dipendenti hanno intrapreso uno sciopero contro l’azienda che con una semplice e-mail recapitata alla loro casella di posta ha comunicato a tutti che non verranno pagati per il lavoro svolto nel mese di luglio. A quanto pare l’azienda si è trovata oberata dai debiti. La crisi economica ha investito anche il grande punto vendita di arredamento e accessori, che al momento avrebbe debiti per 100 milioni di euro nei punti vendita in Italia.
Il piano nazionale di ristrutturazione prevede la chiusura dei punti vendita di Desenzano del Garda, Mantova, Pavia e tutti quelli in Umbria. I lavoratori erano al corrente dei problemi dell’azienda e da tempo si respirava aria di crisi al suo interno. Lo sciopero è arrivato all’indomani della comunicazione del mancato pagamento per il mese di luglio. Il rappresentate di Filcams CGIL Luca Di Natale ha chiarito che la proprietà non abbia avvertito i dipendenti di questa evenienza. Alcuni dipendenti storici dei punti vendita Grancasa, che lavorano per l’azienda anche da 25 anni, hanno dichiarato che è dal 2012 che si percepivano problemi.
Contratti di secondo livello e bonus erano scomparsi da tempo e molti lavoratori erano stati disponibili a fare anche delle ore di straordinario per aiutare l’azienda ad andare avanti. Luca Di Natale e il resto dei sindacati si stanno muovendo perché l’azienda paghi quanto dovuto ai lavoratori entro la fine di agosto. Secondo i lavoratori e i sindacalisti presenti allo sciopero, questa è una battaglia che promette di durare a lungo, visto che i lavoratori, dopo anni di sacrifici e buona volontà nei confronti dell’azienda, non hanno intenzione di sopportare questo ulteriore smacco.
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