Lo Stato spende male i soldi e con una gestione migliore si potrebbero garantire le pensioni minime: tutti i calcoli
Viene ripetuto continuamente che mancano i soldi per le pensioni minime a 1.000 euro al mese, però per quanto riguarda i profughi nessuno dice nulla. Andando a fare il calcolo, lo Stato spende oltre 33 euro al giorno quindi circa mille euro al mese, da sommare a tutti gli sprechi finanziati dal Movimento 5 Stelle a carico della collettività, che avrebbero potuto invece coprire le pensioni minime.
Anche il reddito di cittadinanza che viene erogato spesso a chi non spetterebbe. A conti fatti si nota che i mezzi economici per poter finanziare la proposta di Silvio Berlusconi delle pensioni minime a 1.000 ci sono eccome. Come sostiene Giorgia Meloni, basterebbe spostare i soldi dove conviene di più, con i risparmi di Quota 100 e l’annullamento di reddito e pensione di cittadinanza.
Pensioni minime, quanto costerebbero
Ma anche con il taglio ai finanziamenti per i profughi e ai vari bonus inutili che sono stati erogati in questo periodo. Ecco come si potrebbe arrivare a un provvedimento molo più utile come le pensioni minime a 1.000 euro. Secondo l’Osservatorio dei Conti Pubblici, guidato da Carlo Cottarelli, la cifra che serve sarebbe di 31,2 miliardi: una somma molto alta ma che comprenderebbe tutte le pensioni.
Il progetto sarebbe condizionato alle disponibilità reddituali del beneficiario, per cui il provvedimento alla fine costerebbe molto meno. In Italia sono molti i pensionati che, avendo smesso di lavorare con le deroghe alla Legge Fornero, continuano a percepire reddito da lavoro. Tanti vanno in pensione ma non riescono a smettere di lavorare, perché è una routine che fa parte della loro vita.
Secondo l’Istat, dal 2019 al 2021, i pensionati che continuano a lavorare sono aumentati del 3,6%, e a costoro la pensione minima non spetterebbe. Pertanto le previsioni di Cottarelli e dell’Osservatorio non sono affatto precise.