Ancora una beffa da parte del Governo per molti lavoratori. Dopo i 200 euro, sono previsti oltre 8 mesi di attesa per ricevere gli aiuti
Ci saranno ancora molti problemi per quanto riguarda l’arrivo degli sconti e degli aiuti in busta paga per i lavoratori statali. I dipendenti pubblici, infatti, non hanno ancora ricevuto la tanta attesa decontribuzione dello 0,8% prevista dal governo dopo l’approvazione del tanto atteso decreto aiuti bis.
Se il mito dei lavoratori con “il posto fisso” narra di continui privilegi, diritti e comodità, la realtà è infatti ben diversa. Saranno proprio i dipendenti pubblici a dover ulteriormente attendere per l’arrivo degli aiuti previsti dallo sgravio fiscale. Ecco, quindi, qual è la situazione e perché dovranno esserci oltre 8 mesi di attesa per avere gli aiuti.
Oltre 8 mesi di attesa per i dipendenti pubblici prima di avere gli aiuti
Dopo oltre 8 mesi di attesa per i dipendenti pubblici, solo con il cedolino di agosto i lavoratori potranno finalmente ricevere gli aiuti previsti dal decreto aiuti realizzato dal governo. Gli sgravi sono previsti per i lavoratori con un reddito non superiore a 35mila euro e consistono in una decontribuzione e un conseguente aumento della retribuzione.
L’aumento in busta paga ammonterà a circa 20 euro per i lavoratori con un reddito di 35mila euro, diminuendo ulteriormente per i dipendenti pubblici che hanno un reddito ancora inferiore. Ma non solo. Questi lavoratori hanno maturato anche gli arretrati, i quali comprendono i mesi da gennaio a luglio, per un ammontare di circa 150 euro per i redditi fino a 35mila euro.
Ad alzare la voce sono stati i sindacati, i quali hanno protestato contro i continui ritardi “i quali comportano un danno per i lavoratori pubblici”. Si chiede, quindi, un intervento immediato da parte del governo, alla luce soprattutto dei continui ritardi, denunciati dal segretario generale di Unsa-Confsal, Massimo Battaglia.
Intanto, NoiPa ha fatto sapere che lo sgravio contributivo, con adeguamento al 2%, avverrà durante il mese di ottobre. Si tratta di una notizia che non fa per nulla piacere ai lavoratori, soprattutto per via dei lunghi mesi d’attesa, oltre al fatto che alla fine del 2022 il provvedimento sarà concluso.