Il 25 settembre sono in programma le elezioni e i diversi partiti studiano come abbassare le tasse: tutte le proposte
Uno dei temi centrali nella campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre è quello relativo alla pressione fiscale e al suo eventuale abbassamento. C’è chi parla di patrimoniale e chi punta in maniera decisa sulla flat tax, e poi c’è chi opta per ridurre il cuneo fiscale. In un certo senso il punto chiave è quindi quello di abbassare le tasse, ognuno a proprio modo.
In questo senso il centro-destra ha molto chiaro il da farsi e la flat tax sarà certamente introdotta nel caso in cui la coalizione dovesse trionfare alle elezioni, indipendentemente dalle diverse declinazioni proposte dai vari interpreti. Lo stesso Berlusconi infatti lo ha messo come primo punto nei discorsi che propone quotidianamente sui suoi canali: “Quando saremo al governo applicheremo una flat tax al 23%, per tutti”.
Tasse, le proposte delle varie coalizioni
Nel programma comune del centro-destra l’aliquota è tornata al 15%, che propone sempre Salvini, ma con uno scaglione di reddito alzato a 100mila euro, ed è stata anche introdotta la flat tax incrementale, sull’incremento di reddito rispetto all’anno precedente. A questo si aggiungono poi gli altri punti del programma come ad esempio il nuovo saldo stralcio sulle cartelle esattoriali o il taglio dell’Iva sui beni energetici.
Nel centrosinistra invece manca un programma comune sul fisco. Il Pd fa affidamento al cuneo fiscale: taglio dell’Irpef sui redditi medio bassi aumentando lo stipendio netto fino a una mensilità in più. Enrico Letta propone per gli Under 35 una totale decontribuzione delle assunzioni stabili e una dote di 10mila euro al compimento dei 18 anni e sulla base dell’Isee per le spese relative a casa, istruzione e avvio di un’attività lavorativa.
In attesa di leggere il programma “Terzo Polo” Calenda e Renzi convergono sulla detassazione del lavoro tagliando di 2 punti di Pil l’Irap e l’Irpef sui redditi medio bassi.