Il problema delle cartelle esattoriali inesigibili ancora negli archivi del Fisco continua ad aggravarsi. Adesso si passa a cartelle notificate con indirizzi PEC non presenti nel registro ufficiale, e l’Agenzia delle Entrate perde altri soldi.
Come se non bastassero i 1.000 miliardi e passa di debito che gli italiani hanno accumulato nel corso degli anni con l’Agenzia delle Entrate e che non possono essere riscossi, un altro problema mette in difficoltà di giudici tributari. Si sono riscontrati diversi problemi con cartelle esattoriali legate a indizzi falsi o non registrati. Per questo motivo non è possibile risalire al debitore nei confronti dello Stato.
Si tratta di un problema molto grave a cui i giudici tributari devono trovare una soluzione. Un caso esemplificativo di questo fenomeno tutt’altro che raro è quello di Assisi. Un paio di mesi fa un imprenditore della città umbra ha riceduto una notifica dai giudici tributari che annullavano ben 71 cartelle esattoriali a suo nome perché le cartelle erano legate ad un indirizzo PEC non presente nel registro pubblico delle PEC italiane. Si tratta di un debito di un totale di 1,4 milioni di euro annullato per questo cavillo.
Come detto, non si parla di un caso isolato. Gli uffici dei giudici tributari di tutta Italia si stanno ritrovando inondati di casi di cartelle esattoriali con PEC non riconoscibili. Il dibattito è aperto: queste cartelle esattoriali sono ancora valide? I giudici sono divisi. Andando a vedere tutte le sentenze dei ricorsi effettuati per gli annullamenti delle cartelle esattoriali con PEC non riconoscibili, più o meno la metà riconoscono la ragione ai consumatori, mentre l’altra metà ha riconosciuto la ragione all’Agenzia delle Entrate.
Si tratta in parte di una buona notizia per i debitori dello Stato, che possono vedersi annullate le cartelle esattoriali per quello che, a conti fatti, è un’errore dell’Agenzia delle Entrate, ma dall’altra parte è un grosso danno per lo Stato italiano. I debiti che l’Agenzia delle Entrate ha raccolto negli anni valgono oltre 1.000 miliadi di euro, molti dei quali rischiano di non arrivare mai nelle casse dello Stato. Questo ulteriore problema con le cartelle esattoriali andrà a togliere ancora di più risorse allo Stato in un ambito che implora pietà.
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